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Zanardi: «La Bakery si sta comportando alla grande. Che entusiasmo il nostro settore giovanile»

La presidente biancorossa traccia un primo bilancio stagionale. «Coach Del Re è stata una scelta azzeccata, sta facendo crescere i nostri ragazzi. E non finirò mai di ringraziare Simone Zamboni». E ancora: «L'eredità di Marco è pesante, ma io devo essere me stessa»

“Andavo a cento all’ora” cantava Gianni Morandi quando ancora non esistevano i social. Per Caterina Zanardi sono mesi passati a ritmi ancora più veloci; un’iscrizione al campionato quando molte squadre erano quasi sul punto di radunarsi, una campagna acquisti tutta di corsa e poi una prima parte di stagione senza mai prendere fiato. Adesso finalmente si può respirare un attimo, con la Bakery settima nel girone C di Serie B ma a lungo nelle zone altissime della graduatoria e attualmente a sole due lunghezze di distanza dalla quarta posizione.

«E’ stato – spiega la presidente biancorossa - un periodo intensissimo. Da un lato sembra passato un anno, dall’altro un minuto. C’è la sensazione che il tempo scappi e corra via troppo velocemente».

Dopo un inizio al di sopra delle aspettative la Bakery ha leggermente rallentato.

«Nelle ultime partite un pochino mi sono arrabbiata – conferma – ma non per le sconfitte. La squadra è composta da ragazzi, abbiamo solo un giocatore di 31 anni, e anche i collaboratori sono giovani. Fino a qualche settimana fa avevamo fatto davvero molto bene, poi è arrivata un pizzico di arrendevolezza che non mi è piaciuta. Ma il giudizio complessivo è molto positivo, la squadra si è comportata davvero alla grande».

E coach Del Re sta facendo crescere i tanti giovani inseriti in rosa.

«Ogni volta che seguo gli allenamenti li vedo prepararsi con grande attenzione e settimanalmente riusciamo a inserire sempre qualche ragazzo del nostro settore giovanile. Il tecnico è stato davvero un’ottima scelta. Sa trovare gli stimoli giusti, è un uomo di polso ma in grado di rapportarsi al meglio con ogni componente della rosa».

Se chiedessi la partita più bella di questa prima fase di stagione?

«Ricordo molto volentieri la vittoria casalinga contro Imola».

E quella da dimenticare?

«La netta sconfitta con Faenza, in cui non mi è piaciuto l’atteggiamento. Capita molto raramente, ma quella volta sono entrata negli spogliatoi. Il mio intento era di incoraggiare, ma mi rendo conto che sembravo un diavolo».

Quanto pesa l’eredità di tuo marito Marco in questa avventura?

«Tanto, e non può essere altrimenti. Però io devo essere me stessa e dare il massimo in base alle mie qualità e al mio carattere».

Quali sono gli obiettivi da qui alla fine della stagione?

«Alla squadra ho detto: vogliamo far parte della prossima Serie B1 perché ne abbiamo le potenzialità. Nel nostro girone ci sono tante formazioni su un livello molto simile e questa fase iniziale lo sta confermando. Abbiamo perso una partita di un punto, ne abbiamo vinta un’altra sempre di una sola lunghezza all’ultimo secondo. Fin qui l’aspetto tecnico. Poi il traguardo emotivo è far crescere tutti i nostri ragazzi nel modo migliore».

Il settore giovanile è una parte importante della società a cui voi prestate grande attenzione.

«In estate c’è stato un incremento notevole di tesserati e onestamente non me lo sarei aspettato dopo i problemi che avevamo avuto nei mesi scorsi. Tanti ancora oggi ci chiamano per chiedere di essere inseriti nelle nostre squadre e purtroppo a qualcuno dobbiamo dire anche di no nonostante abbiamo sdoppiato tutte le categorie. Queste richieste confermano che stiamo lavorando nel modo migliore e che i più giovani da noi si trovano bene. Grande merito è di Simone Zamboni: è una persona che non ama i riflettori e non vuole mai essere citato, ma è davvero un elemento fondamentale per la nostra società e non finirò mai di ringraziarlo a dovere».

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