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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Basket - Soragna: «Qui per riportare il Bakery in alto»

La Bakery ha messo a segno quello che ad oggi, nella breve storia della società, si può considerare come uno dei più pregiati colpi di mercato: Matteo Soragna. Classe 1975, è un nome arcinoto agli appassionati di pallacanestro italiana dell’ultimo...

La Bakery ha messo a segno quello che ad oggi, nella breve storia della società, si può considerare come uno dei più pregiati colpi di mercato: Matteo Soragna. Classe 1975, è un nome arcinoto agli appassionati di pallacanestro italiana dell’ultimo ventennio: dopo 3 anni nell’allora B1 a Cremona, Soragna esordisce in Serie A a Pistoia nella stagione 1996/97, dopodiché si trasferisce a Barcellona Pozzo di Gotto in B1 centrando la promozione in A2 nel 1999/2000. Nel 2000/01 viene acquistato da Biella (serie A2) e al primo anno centra la promozione in A1. Resterà a Biella, nelle vesti di capitano, fino alla stagione 2003/04 quando al termine della stessa andrà a vestire la maglia della Benetton Treviso, una delle più importanti piazze cestistiche italiane. Durante gli anni trevigiani Matteo conquisterà due Coppe Italia, uno Scudetto e una Supercoppa Italiana.
Dopo la fortunata parentesi trevigiana, nell’estate 2009 Matteo torna a Biella, dove rimarrà fino al 2013 prima di trasferirsi a Capo D’Orlando, dove sarà capitano della formazione sia durante la prima stagione in Legadue che durante la seconda stagione in Serie A.
Dal 2003 al 2009 è stato una presenza fissa in Nazionale maggiore, conquistando prima il bronzo agli Europei del 2003 e vincendo poi la storica medaglia d’argento alle Olimpiadi 2004.
Matteo in campo è un’ala piccola di 196 centimetri, che può agilmente ricoprire i ruoli sia di guardia che di playmaker. Tenace difensore, dotato di grandi doti di leadership e di un’intelligenza cestistica non comune, durante la sua carriera ha sempre privilegiato i risultati di squadra rispetto alle statistiche e ai riconoscimenti personali. Ha quindi tutte le doti necessarie per essere il faro della nuova Bakery Piacenza.

Tra le tante offerte ricevute durante l’estate ha scelto quella di Piacenza. Quali sono i motivi della sua scelta?
«Il presidente Beccari è stato tra i primissimi ad interessarsi ad una nostra collaborazione, una volta che ci siamo incontrati mi ha colpito il suo entusiasmo ed il fatto che stia coinvolgendo più aspetti della comunità piacentina attorno al basket. Questo vuol dire che ha voglia di progettare a lungo termine ed è garanzia di serietà. Ovviamente ha l’ambizione di tornare il prima possibile ai piani superiori e questo è quello che cercheremo di fare sul campo, con la consapevolezza che nulla va lasciato al caso»

Dopo tanti anni di A1 e Legadue si troverà ad affrontare una categoria pressoché sconosciuta come la Serie B. Che tipo di livello si aspetta di trovare?
«In realtà ho iniziato la mia carriera proprio in Serie B. Certo, sono passati parecchi anni ma la competizione c’è a qualsiasi livello e se vuoi vincere devi lavorare meglio degli altri. La difficoltà principale sarà quella di non avere mai affrontato la maggior parte dei giocatori e non conoscerne le principali caratteristiche e poi quella di dover correre dietro a ragazzi che hanno circa vent’anni meno di me»

Quali sono le motivazioni che spingono ad allenarsi ogni giorno e cosa trova cambiato nel mondo del basket odierno, rispetto a quando ha iniziato?
«Mi piace giocare e, cosa più importante per capire quanta voglia hai ancora dentro, mi piace allenarmi e stare in palestra. Probabilmente rispetto al passato c’è più atletismo e più estemporaneità, questo ti porta a competere ad un livello fisico più elevato, a scapito a volte della tecnica. La cosa però che è rimasta identica è che per essere efficace ti devi allenare bene».

Ha già avuto modo di conoscere i suoi compagni di squadra e lo staff?
«Con Stefano ci conosciamo per aver condiviso l’esperienza della Nazionale e per esserci incontrati per una vita sui campi. Per quanto riguarda i compagni, a parte Dordei che ho incrociato un paio di volte, avremo parecchio tempo per conoscerci. Sarà fondamentale la predisposizione di tutti ad aiutarsi e a sacrificarsi per il bene della squadra»

Il Presidente Beccari e lo staff societario hanno allestito un roster ambizioso.
«L’obiettivo è quello di esprimere il massimo potenziale che questo gruppo può esprimere. Se questo vuol dire rimanere in alto, perfetto, altrimenti proveremo a fare di più. Di sicuro siamo tutti qui per portare la Bakery nel basket che conta. Dal punto di vista personale l’unico obiettivo è quello di giocare bene e di divertirmi. Conosco, tra l’altro, solo un modo per divertirsi tanto sul campo».

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