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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Basket - Infante: «Non guardiamo in faccia a nessuno»

Inizia nel modo giusto la Pallacanestro Piacentina: era dalla stagione 2011/2012 infatti che la squadra biancorossa non vinceva al match d'esordio. Era il 25 Settembre 2011, avversaria la AICS Forlì: 86-81 il risultato per i piacentini...

Inizia nel modo giusto la Pallacanestro Piacentina: era dalla stagione 2011/2012 infatti che la squadra biancorossa non vinceva al match d'esordio. Era il 25 Settembre 2011, avversaria la AICS Forlì: 86-81 il risultato per i piacentini. Esattamente 4 anni ed 1 giorno dopo, la Bakery sorride dopo la partita inaugurale, e lo fa non senza sofferenze di fronte ad una tenace Monsummano, capace di recuperare le 11 lunghezze di scarto del secondo quarto e giocare punto a punto fino agli ultimi minuti di partita, prima che il talento e la maggiore esperienza dei biancorossi indirizzino la partita.
Partita in cui sono stati molto importanti i segnali mandati dal "totem" della Bakery, Francesco Infante: per lui una prova sontuosa da 18 punti, 14 rimbalzi e 4 assist; dati che testimoniano come il riconfermatissimo centro pugliese abbia disputato una partita a tutto tondo, finalizzando per sé e creando gioco per i compagni.

Sabato un esordio positivo: nonostante alcuni alti e bassi è arrivata la prima vittoria in campionato.
«Nel primo tempo abbiamo giocato bene, ad un certo punto sul +10 abbiamo costruito cinque buoni tiri con passaggi, extra-pass, buone rotazioni che purtroppo non sono entrati. Avremmo potuto toccare un vantaggio ancora più consistente, non so se Monsummano sarebbe potuta rientrare. Molto bravi loro al rientro del terzo quarto, hanno fatto il massimo portandoci punto a punto fino agli ultimi minuti».

Poi sul -5 c'è stata la vostra decisiva reazione. Cosa vi siete detti?
«Nell'ultimo timeout l'idea è stata di fare tre, quattro difese molto forti che sarebbero state fondamentali per portare a casa la partita. Le abbiamo fatte, ed abbiamo potuto così piazzare il break finale per la vittoria».

Come non menzionare la tua prova: al di là degli ottimi numeri, è piaciuto l'atteggiamento. I compagni ti hanno cercato molto e ti sei fatto trovare pronto.
«Era una partita non facile per me perché non avevo la possibilità di attaccare uno contro uno, come sono solito fare. Loro mi hanno raddoppiato sistematicamente, provando sempre ad oppormi giocatori molto rapidi: ho cercato quindi di sfruttare queste situazioni per trovare i miei compagni liberi. Siamo riusciti a fare spesso un ribaltamento sul lato debole per i nostri tiratori. In fondo l'importante è che la squadra segni».

Si avvicina la prima trasferta stagionale (domenica 4 Ottobre, a Borgosesia): affronterete una squadra che è un buon mix di giovani ed esperti.
«Valsesia è una squadra su cui lo scorso anno in pochi avrebbero scommesso, eppure sono arrivati terzi: perché? Perché come quest'anno hanno costruito una squadra giovane allenata da due ottimi coach, che fanno crescere molto i giocatori. E' una squadra che corre, gioca fisicamente, in casa lo farà ancora di più perché saranno molto carichi. Credo che i giocatori principali siano l'esperto Santarossa tra i lunghi ed il giovane Giovara tra gli esterni. Noi non dobbiamo però guardare in faccia nessuno, come in ogni partita giochiamo per vincere».

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