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Ecco la nuova Bakery. Beccari: «Stiamo con i piedi per terra e vediamo cosa succederà». VIDEO

Per i biancorossi raduno di fronte a un buon numero di tifosi. Grandi applausi per Bruno, Birindelli e Maggio

«Lo scorso anno ci siamo lasciati male. E’ stata la peggiore delle mie otto stagioni, abbiamo scoperto un altro pezzettino di cosa vuol dire fare sport. E’ una scienza astratta, difficilissimo fare calcoli. Ma adesso l’entusiasmo è tornato e siamo pronti per riportare in alto la Bakery». L’esordio di Marco Beccari raccoglie l’ovazione più grande nel giorno in cui i biancorossi si radunano per iniziare una nuova avventura. Si riparte dalla Serie B nonostante Piacenza avesse avuto l’opportunità del ripescaggio in A2. «Nel bene o nel male c’è sempre una componente umana di cui tenere conto, senza non si va da nessuna parte». Come è ormai tradizione Beccari parla a braccio ed è l’assoluto protagonista dell’avvio di stagione. Parla di cosa non ha funzionato e di cosa deve cambiare perché, lo dice chiaramente, «non ho alcuna intenzione di restare in B dieci anni. E noi in otto stagioni qualcosa di buono lo abbiamo fatto se per due volte siamo arrivati fino alla Serie A».

Ad ascoltare, interrompendo spesso con lunghi applausi, un buon numero di tifosi che nonostante l’afa e il caldo inizia a prendere nuovamente confidenza con il clima del PalaBakery. «Siamo retrocessi e non è detto che sia tutto negativo: diventa un passaggio importante per non ripetere gli stessi errori».

Quindi il massimo dirigente biancorosso passa al punto cruciale. «Dopo la scorsa stagione bisognava ritrovare l’entusiasmo e la voglia di giocare a basket, per questo sono partito da persone che conoscevo e da un settore giovanile eccezionale». Poi parte la stoccata. «Abbiamo vinto con corazzate del calibro di Fortitudo e Montegranaro, ma nel momento in cui qualcuno ha pensato di allontanare il tifo sono iniziate le brutte figure. Da quando faccio basket ho due obiettivi: riempire il palasport e creare un buon settore giovanile. I nostri tifosi ci hanno seguito fino a Cagliari in aereo, meritano il massimo rispetto. E non dimentichiamo che lo scorso anno il giorno del raduno c’erano 500 persone, adesso stanno esaltando Treviso perché si sono ritrovati di fronte a 400 tifosi».

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