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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'Assigeco affronta la storia: sfida alla Fortitudo al PalaDozza

Piacenza in campo contro una delle formazioni italiane più conosciute; una gara particolare per il diesse Anconetani, già giocatore e presidente dei felsinei. Andreazza: «Serviranno grandissima concentrazione e durezza mentale»

Reduce da due vittorie nelle ultime tre gare l’Assigeco si trova di fronte a uno degli ostacoli più tosti del campionato. Domenica alle 18 la formazione di Andreazza affronta la Fortitudo Bologna al PalaDozza: i piacentini sfidano una delle squadre italiane più titolate, con 85 anni di storia e due scudetti vinti, e si troveranno a giocare in uno degli impianti storici della nostra pallacanestro. Non sarà una partita come le altre per l’Assigeco, non lo sarà nemmeno per Dante Aconetani, attuale direttore sportivo di Piacenza ma in passato prima giocatore e quindi presidente della società felsinea.

Insomma, i temi per una gara da ricordare non mancano, adesso tocca all’Assigeco dare continuità a un periodo che finalmente vede la squadra di Marco Andreazza tornare a sorridere con discreta continuità.

«Arriviamo a questa partita reduci da tre buone prestazioni - spiega il tecnico - due delle quali ci hanno visto prevalere con Ferrara e Trieste, mentre a Mantova abbiamo dovuto soccombere anche a causa del numero ridotto di giocatori a disposizione. E’ stato un peccato, perché al completo questo gruppo poteva anche ambire ad un posto play off». 

Adesso però non è il momento di leccarsi le ferite, ma quello di mettere tutte le energie rimaste sul parquet del PalaDozza «contro un avversaria molto forte che non vedo per nulla in calo, anche se le loro sconfitte, o magari qualche prestazione sottotono, vengono sempre amplificate, spesso fin troppo». 

L’Assigeco è attesa da un confronto durissimo.

«L’innesto di Legion ha un po’ cambiato le gerarchie offensive, ma è anche vero che hanno molte frecce al loro arco e comunque hanno sempre fatto dell'intensità difensiva il marchio di fabbrica, anche quando non erano al massimo sotto canestro. Noi, per provare a rimanere in partita il più possibile, dovremo giocare con grandissima concentrazione e durezza mentale, cercando di non farci travolgere dalle loro volate, giocando in attacco contro la loro aggressività sulla palla e sulle linee di passaggio».

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