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Dallavalle dopo il nono posto alle Olimpiadi: «E' un fantastico risultato, ma poteva andare ancora meglio»

Il piacentino è nell'élite mondiale del Salto Triplo, ma il 16.85 non lo soddisfa appieno. «Qualcosa non ha funzionato, ma va bene così». Appuntamento a Parigi nel 2024

E’ un misto di sensazioni e sentimenti Andrea Dallavalle al termine della gara che l’ha visto chiudere al nono posto la finale olimpica del Salto Triplo. Da una parte la soddisfazione, enorme, di aver conquistato un risultato storico. Dall’altra un pizzico di rammarico per la consapevolezza di non aver saltato sui livelli che ultimamente aveva dimostrato di valere.

«Non è andata come volevo - esordisce il piacentino - anche se non posso dire di essere deluso perché comunque ero in finale. Però è un peccato perché serviva 16.95 per guadagnarsi gli ultimi tre salti ed è una misura che quest’anno ottenevo quando gareggiavo male. Invece mi sono fermato a 16.85».

Andrea non si sa darsi una spiegazione su una misura che valeva e non è riuscito a ottenere. «Non saltavo come di solito e non capisco nemmeno il motivo. In qualificazione con una prova fatta male ho ottenuto un 16.99 che mi stava stretto e oggi ho ottenuto ancora meno. Ma ovviamente non posso essere deluso, sono stato protagonista di una finale olimpica e mi porto a casa tutto il buono di questi Giochi di Tokyo. Trovo sempre un lato positivo di quello che succede e non posso dimenticare che sono alle Olimpiadi ed è stato un anno bellissimo. Speravo che la gara andasse meglio ma non può macchiare quanto ho fatto fino a oggi, anche se sono un po’ amareggiato perché non ho replicato le belle prestazioni di questa stagione».

Se avesse saltato ai livelli del suo personale di 17.35 avrebbe chiuso in sesta posizione. «Potevo essere vicino ai migliori, è un peccato ma questa cosa non mi butta giù perché sono alle Olimpiadi. Sono contento, anche se un po’ amareggiato».

Ma è stata più una questione tecnica o mentale? In tanti sono stati travolti dalla pressione in questi Giochi. «Non lo so, la pressione sicuramente non l’ho sentita perché non ero io che dovevo vincere. Stanotte ho dormito, forse non c’era la tensione giusta, ma devo ancora capire cosa non sia andato. Magari un pizzico di stanchezza, ma qualcosa non ha funzionato e mi è mancata anche la velocità giusta per un grande salto».

Da campione qual è non cerca giustificazioni Dallavalle, ma alla fine ammette di aver avuto qualche problema con l’alimentazione. «Sono allergico ai crostacei e in mensa cucinano tutto insieme, ieri mi è successo di tossire e avere la gola gonfia, ho dovuto prendere un antistaminico per sistemare il tutto. Forse anche questo non mi ha aiutato, ma non mi aggrappo a queaste cose».

Sembra che tu metta l’accento su alcuni aspetti negativi, ma hai fatto la finale olimpica, dovresti essere al settimo cielo.

«Assolutamente. Sono contentissimo di quanto ho fatto, adesso sono nono al mondo e va benissimo».

Allora appuntamento a Parigi. «Certamente. Puntiamo ad andare più lontano in Francia nel 2024».

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