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Andrea Dallavalle rilancia: «Accetto la sfida di Tortu. Io sono pronto, lo aspetto»

Il velocista aveva lanciato il guanto dalle colonne della Gazzetta dello sport. Il piacentino: «Spero davvero di possa fare, sarebbe un bell'evento». E anche una vetrina importante per Piacenza

“Si può fare”. Lo hanno detto prima di lui in Frankenstein Junior e poi Angelo Branduardi, adesso tocca a Andrea Dallavalle. Il triplista piacentino riceve il guanto lanciato da Filippo Tortu e accetta la sfida del velocista azzurro. «Tortu mi vuole sfidare nei salti? Sono pronto» risponde l’argento europeo, uno che in fatto di agonismo non è secondo a nessuno.

Un paio di giorni fa Tortu, dalle colonne della Gazzetta dello sport, non aveva usato giri di parole. «Ho battuto Dallavalle al Fantacalcio, sono pronto a farlo anche in pedana. Lui è bravissimo nei balzi, se mi desse un piccolo vantaggio, magari partendo da fermo, mi piacerebbe batterlo. E sono pronto ad andare direttamente a Piacenza».

Neanche il tempo di ricevere l’invito ed ecco che arriva la risposta del piacentino, molto amico di Tortu e compagno non solo in azzurro visto che entrambi sono tesserati per le Fiamme Gialle. «Sfida accettata, adesso vediamo di organizzarla perché potrebbe diventare un bell’evento. Spero davvero che si possa fare».

Il via libera dei due protagonisti è arrivato, adesso la speranza è che ci sia davvero qualcuno (istituzioni in testa) che sfrutti questa opportunità trasformandola in realtà. Quel «Sono pronto ad andare a Piacenza» detto da Tortu può diventare una campagna di marketing potentissima non solo per il movimento dell’atletica, ma per l’intero territorio. Sia Tortu sia Dallavalle sono personaggi che vanno oltre lo sport, entrambi hanno dato la loro disponibilità, sprecarla sarebbe davvero un’operazione tafazziana.

«In effetti è un’idea bellissima che andrebbe realizzata» spiega Giovanni Baldini, tecnico dell’Atletica Piacenza società in cui Dallavalle è nato e cresciuto. «Sarebbe davvero un evento di quelli da ricordare, per un giorno il Dordoni diventerebbe il centro dell’atletica non solo italiana». Sulle regole della sfida bisognerebbe lavorare con attenzione. «Sul Triplo non ci sarebbe storia, sulla velocità neppure, bisognerebbe tornare indietro di qualche tempo e fare come in Inghilterra o negli Stati Uniti, quando si organizzavano i confronti ad handicap. Oppure proporre una sfida sui multibalzi, esercitazioni che effettuano sia i velocisti sia i saltatori».

Insomma, la formula corretta per trovare un vincitore va studiata. Ma intanto Piacenza non si lasci sfuggire questa occasione.

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