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Qual è lo schema migliore di digiuno intermittente da adottare?

Non è un tipo di dieta ma uno stile di vita, una strategia alimentare per migliorare la nostra salute. Le "finestre" in cui è possibile mangiare e i periodi in cui bisogna restare senza cibo

Il digiuno intermittente in cui esiste una finestra oraria nella quale si mangia prevede una scelta da parte vostra, vale a dire la durata di questa fase e il momento del giorno in cui eseguirla. Esempio: se faccio 16 ore digiuno, quindi completa assenza di calorie in entrata e di conseguenza insulina bassa, alternate a 8 ore nelle quali posso mangiare, dovrei scegliere le ore in cui incastrare questo schema. Nelle 8 ore sono permessi due pasti normali, oppure un buon pasto e un altro leggermente ridotto. A questo punto bisogna determinare in quale momento del giorno eseguire queste due fasi. Personalmente mi trovo molto bene mangiando a mezzogiorno e poi cenando entro le 20.00. Quindi sistematicamente salto la colazione. Un'altra opzione potrebbe essere: faccio colazione verso le 7 e mangio intorno alle 14.30-15.00. In questo caso niente cena. Ogni persona deve trovare lo schema più funzionale per quanto riguarda le proprie abitudini.
Abbiamo una finestra che si apre e si chiude. Non consiglio a nessuno una finestra di 12 ore, perché quelle più adatte per la regolazione dell'ormone hanno una durata compresa fra 1 e 8 ore. Il mio primo esperimento fu con lo schema 5-19. La mia finestra iniziava alle 8 e si chiudeva verso le 13.00. In questo esempio all'interno della finestra è compreso un pasto ridotto, la colazione, ed uno completo, il pranzo. Nello schema 5-19 non sono ammessi due pasti completi. Se invece preferite cenare potete aprire la vostra finestra verso le 17.00 e chiuderla verso le 22.00. Gli orari sono soltanto un riferimento, quello che cerchiamo è controllare l'appetito, quindi certe volte può succedere che la finestra si apra verso le 18.00 invece che alle 17.00. Perché? Semplicemente non si sente fame.

Tutti gli schemi arbitrari per mangiare portano al malfunzionamento degli ormoni. Dopo un po’ di tempo in cui digiuniamo il nostro corpo comincia un processo di reset che lo porta a uno stato iniziale del controllo dell'appetito scoprendo il significato metabolico della sazietà. Non contare mai le calorie, quando hai fame mangi, se hai poca fame mangi meno. Qualche volta sono arrivato a mangiare un unico pasto senza patire la fame; il nostro corpo si deve progressivamente abituare.

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