rotate-mobile
Varie

«Rispetto delle regole, organizzazione e il manga supereroe. Così il Giappone ha contenuto il Coronavirus»

Il piacentino Davide Baldini vive a Tokyo con la sua famiglia. «Si lavora e si va al ristorante ma anche qui hanno rallentato i giri, però le regole sono state chiarissime fin da subito. Abbraccio la mia Piacenza nel suo dolore»

Che indicazioni generali vi ha dato il Governo giapponese?

«Oltre a quelle comportamentali già quotidianamente seguite dai giapponesi per cultura e rispetto del prossimo, hanno adottato una serie di misura di contenimento e prevenzione ad hoc come quarantena, limitazione visti, chiusure mirate. E richiesto, e ottenuto, al popolo giapponese il rispetto di queste indicazioni. E’ un punto importante, che siano d’accordo o no con le regole qui tutti le rispettano scrupolosamente».

E come ha vissuto questo momento la tua famiglia?

«Ci siamo adattati e impegnati al massimo per evitare ogni rischio. Mio figlio Pietro, che ha quasi 4 anni, ha iniziato a capire e chiede cosa sia e perché sia così cattivo questo virus. E nella risposta ci ha aiutato il manga giapponese più amato e famoso nella fascia fino 10 anni, ANPANMAN, che racconta fin dal 1973 la lotta tra bene e male dove il male è rappresentato dal cattivo Baikinman venuto da un altro mondo e leader dei Virus esorcizzando la paura di epidemie e pandemie».

Davide Baldini con la famiglia-3

Come guardi a quanto sta accadendo in Italia?

«Con paura, stress e dolore. Seguendo ogni giorno fin dal mattino presto le notizie e gli aggiornamenti»

L’Italia come è vista in questo momento dal Giappone?

«I Giapponesi amano tantissimo l'Italia e gli italiani. Apprezzano le nostre città, la moda, il lusso, la storia, l'arte, la nostra cucina e in tanti visitano (ahimè visitavano) il nostro paese in lungo e in largo. Per questo motivo sono molto dispiaciuti e mi chiedono continuamente ragguagli. Certo, non riescono a capire chi non rispetta divieti e indicazioni dello Stato mettendo a rischio la loro vita e quella degli altri ma onestamente questi "personaggi" non li capisco neppure io».

Un pensiero alla tua Piacenza presa da questo dramma, sono oltre 300 i morti nella nostra città.
 
«Qui tocchi un nervo scoperto. Nelle ultime due, tre settimane, noi piacentini abbiamo sofferto molto e in tanti siamo stati toccati direttamente da questa "guerra invisibile". Ho amici, conoscenti, parenti, per esempio le mie cugine di Agazzano, che stanno vivendo dure esperienze, hanno perso un genitore, uno zio, un fratello, hanno proprio adesso la mamma in ospedale.  E ho i miei amati zii che spero riescano ad evitare l'infezione. Colgo l'occasione che mi date per ricordare Nicola Pagani grande tifoso piacentino e ragazzo eccezionale, scomparso di recente. Per chiudere vorrei fare un abbraccio a tutti i piacentini, ai miei amici, a Gianmaria Bersani che ha vinto una grande battaglia con il COVID19. Spero che presto ci sia l'occasione di dimenticare tutto e di poter tornare ad abbracciarci per un saluto e perché no allo stadio per un gol del nostro amato Piace».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Rispetto delle regole, organizzazione e il manga supereroe. Così il Giappone ha contenuto il Coronavirus»

SportPiacenza è in caricamento