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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mario Fantini: «Il voucher della Regione Emilia Romagna per aiutare l'attività sportiva è sottodimensionato»

L'assessore allo sport di Cortemaggiore: «E’ un bonus che viene assegnato in base all’Isee e questo significa che andrà alle famiglie più povere, certo, però quelli sono bambini che le società, come ad esempio la nostra del Corte Calcio, già fanno giocare gratuitamente»

Ha suscitato notevoli dubbi il voucher della Regione Emilia Romagna per l’attività sportiva (150 euro, sale a 250 in caso di 3 figli) destinato alle famiglie con un indicatore Isee compreso tra i 3 e i 17mila euro.
A manifestare i propri dubbi è in particolare Mario Fantini, storico dirigente del Corte Calcio e soprattutto assessore allo sport del Comune di Cortemaggiore che nei giorni scorsi, sul proprio profilo Facebook, ha criticato il voucher non nel suo concetto, cioè quello rivolto ad aiutare la ripartenza dell’attività sportiva per i più giovani, piuttosto il modo in cui viene ripartito.
«E’ sbagliato il modo in cui viene distribuito perché, come si vede dalla tabella (a fondo pagina, ndr), è ampiamente sottodimensionato. Una città come Piacenza avrà diritto a 400 voucher che, diciamocelo, sono i tesserati di una sola società. A Cortemaggiore ne abbiamo a disposizione 20, per un totale di 3mila euro e abbiamo una popolazione di 4mila abitanti. E’ un bonus che viene assegnato in base all’Isee e questo significa che andrà alle famiglie più povere, certo, però quelli sono bambini che le società, come ad esempio la nostra del Corte Calcio, già fanno giocare gratuitamente. Ci sono famiglie con un Isee 2019 più alto ma hanno subito un contraccolpo economico pesante nel 2020 a causa del Covid, essendo però il voucher riferito al 2019 non lo avranno e non possiamo nemmeno definirlo come un aiuto studiato per “aiutare la ripartenza dopo il Coronavirus” piuttosto è meglio che diventi un aiuto fisso. I 20 voucher dovrebbero arrivare tutti gli anni per le famiglie in difficoltà, una costante, proprio per dare la possibilità a tutti di poter iscrivere i ragazzi senza il “patema” della quota e le società potrebbero gestire così senza sofferenza queste iscrizioni che risultano finora gratuite».
Soluzioni diverse? «Poteva essere strutturato diversamente, magari una quota più bassa ma un numero maggiore di voucher in modo tale da poter intercettare più bambini e più famiglie. Oppure stanziare più fondi. Noi come amministrazione comunale di Cortemaggiore stiamo studiando un modo per pareggiare questo bonus sfruttando i fondi messi a disposizione dal Governo per il post emergenza. E’ chiaro che non sarà facile accontentare tutti perché ci sono numerose categorie in difficoltà».

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