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Covid19 - A Piacenza 60mila test sierologici. I dati di martedì 5 maggio: 3 decessi e 35 contagi

Contagi a 4286, nel complesso i decessi da Coronavirus sono 889

Piacenza martedì 5 maggio: i deceduti nella nostra provincia sono 3, il totale sale a 889. I nuovi contagi sono 35, il totale sale a 4286.

Dati ufficiali Regione Emilia Romagna

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.275 casi di positività, 100 in più rispetto a ieri: aumento fra i più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 206.166 (+5.739).
Le nuove guarigioni oggi sono 364 (13.889 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -303, passando dai 8.984 registrati ieri agli 8.681 odierni. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 5.208, fra i più alti nel Paese.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.877, -199 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 191 (-8) . Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-51).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 13.889 (+364): 3.184 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 10.705 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 39 nuovi decessi: 17 uomini e 22 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.705.
I nuovi decessi riguardano 3 residenti nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 10 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 6 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 a Ferrara, 2 in quella di Forlì-Cesena (entrambi nel forlivese), 9 nel riminese. Nessun nuovo decesso a Ravenna e da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.286 a Piacenza (35 in più rispetto a ieri), 3.230 a Parma (3 in più), 4.788 a Reggio Emilia (10 in più), 3.758 a Modena (11 in più), 4.232 a Bologna (28 in più), 387 le positività registrate a Imola (1 in più), 940 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 4.654 (10 in più), di cui 986 a Ravenna e910 a Forlì (in entrambi i casi nessuna variazione rispetto a ieri), 715 a Cesena (3 in più), 2.043 a Rimini (7 in più).

60mila test sierologici nel piacentino

Test sierologici: via libera dalla Regione Emilia-Romagna, nel territorio di Piacenza, a due campagne di screening sierologici utili per la ricerca degli anticorpi, che si sviluppano in presenza del virus Covid-19. I test saranno effettuati dall’Azienda sanitaria piacentina, già a partire dalla prossima settimana, e interesseranno circa 60 mila persone.
Si partirà con un primo screening di circa 30mila persone conviventi o che sono venute a stretto contatto con soggetti a risultati positivi al Covid-19 dall’inizio dell’epidemia, a cominciare dai conviventi. Si procederà con un secondo screening indirizzato a un campione generico della popolazione, che è in fase di definizione in questi giorni.
Le persone che dovranno essere sottoposte al test saranno chiamate dagli uffici dell’Azienda Usl di Piacenza, e riceveranno nei prossimi giorni una comunicazione ufficiale.
Diversi i punti individuati per il prelievo: la rete delle case della salute e due cliniche mobili. L’azienda Usl di Piacenza, inoltre, in questi giorni valuterà la possibilità di un accordo con i Medici di Medicina generale per poter contare sulla collaborazione della loro rete di ambulatori.
L’obiettivo è riuscire ad analizzare 10mila test a settimana, concludendo quindi le due campagne entro il 20 giugno.
Test sierologici: via libera dalla Regione Emilia-Romagna, nel territorio di Piacenza, a due campagne di screening sierologici utili per la ricerca degli anticorpi, che si sviluppano in presenza del virus Covid-19. I test saranno effettuati dall’Azienda sanitaria piacentina, già a partire dalla prossima settimana, e interesseranno circa 60 mila persone.
Si partirà con un primo screening di circa 30mila persone conviventi o che sono venute a stretto contatto con soggetti a risultati positivi al Covid-19 dall’inizio dell’epidemia, a cominciare dai conviventi. Si procederà con un secondo screening indirizzato a un campione generico della popolazione, che è in fase di definizione in questi giorni.
Le persone che dovranno essere sottoposte al test saranno chiamate dagli uffici dell’Azienda Usl di Piacenza, e riceveranno nei prossimi giorni una comunicazione ufficiale.
Diversi i punti individuati per il prelievo: la rete delle case della salute e due cliniche mobili. L’azienda Usl di Piacenza, inoltre, in questi giorni valuterà la possibilità di un accordo con i Medici di Medicina generale per poter contare sulla collaborazione della loro rete di ambulatori.
L’obiettivo è riuscire ad analizzare 10mila test a settimana, concludendo quindi le due campagne entro il 20 giugno.

VENTURI LASCIA L’INCARICO SABATO

Il prossimo sabato, 9 maggio, il commissario ad acta all’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, cesserà il suo incarico. Una decisione maturata con il consolidarsi del rallentamento del contagio, culminato nella fine della fase acuta della crisi e nel passaggio a quella della ripartenza. Scelta condivisa con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che lo aveva voluto in quel ruolo il 5 marzo scorso.

“La situazione di oggi in Emilia-Romagna non è nemmeno paragonabile a quella di due mesi fa- sottolinea Venturi- tanto che nelle ultime ore ho parlato di epidemia sotto controllo. Si è chiusa una fase, quella dell'emergenza, e se ne apre un'altra che guarda al ritorno alla normalità. Certo, una normalità diversa da quella a cui eravamo abituati prima del Covid: dovremo abituarci al distanziamento personale per ripartire in sicurezza. Ma proprio per questo ritengo siano venute meno le ragioni di una gestione commissariale e torna l'esigenza primaria che siano le istituzioni preposte a programmare e gestire questa nuova fase”.

“Col presidente Bonaccini, l’assessore Donini, i direttori generali delle aziende sanitarie, i professionisti e tutti coloro che operano nella nostra sanità regionale abbiamo lavorato duramente ogni giorno per tornare alle condizioni che ci permettessero di ripartire. Siamo in uno scenario nuovo, finalmente. Il virus non è scomparso né sconfitto- prosegue Venturi-, non bisogna mollare adesso e bisogna continuare a rispettare le regole di prevenzione; ma si è già cominciato a riprogrammare la normale attività sanitaria ed è ormai pienamente rodata la gestione del contagio, che sono convinto possa continuare a scendere o rimanere entro limiti controllabili”.

“Sono stati due mesi drammatici - ancora una volta rivolgo un pensiero soprattutto alle persone che hanno perso la vita e ai loro cari - nei quali però ho collaborato con donne e uomini straordinari, ognuno nel suo campo. Avrò modo da qui a sabato di ringraziare tutti, anche pubblicamente. Lo voglio però fare subito con il presidente Bonaccini per la fiducia che mi ha dato e con l’assessore Donini per la collaborazione reciproca: abbiamo fatto squadra, insieme a medici, infermieri e operatori davvero straordinari”, conclude il commissario ad acta.

“In queste settimane abbiamo tutti avuto la riprova del fatto che Sergio sia una persona eccezionale- afferma Bonaccini-, prima ancora che un professionista e un amministratore pubblico serio e preparato. Nonostante scelte personali prese da tempo, ha accettato di rimanere a darci una mano non appena scoppiata l’emergenza sanitaria, diventando un punto di riferimento per l’intera comunità regionale e per tutti i cittadini, ai quali si è rivolto ogni giorno quasi prendendoli per mano e portandoli fuori da un periodo durissimo. Alle competenze tecniche e scientifiche spese nel coordinamento della gestione dell’emergenza, e al dovere di informare con trasparenza, ha aggiunto quel tratto di umanità che ha fatto sentire tutti meno soli. A Sergio va davvero il mio grazie, a nome di tutti gli emiliano-romagnoli”.

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