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Sulle spalle di Chiara Tonini la maglia di opposto dell'Alsenese

Dopo Fiorenzuola e Nure volley l'attaccante di Pavulo nel Frignano rimane nel Piacentino. «E' una bella opportunità e un buon trampolino lancio per la mia crescita»

A lei toccheranno (anche) i palloni che scottano, con una  buona fetta di responsabilità del reparto laterale d’attacco della squadra. Un ruolo a cui ogni opposto è abituato e lo stesso vale per Chiara Tonini, nuovo braccio pesante della Conad Alsenese, formazione piacentina che militerà per il secondo anno in B1 femminile.

Nata il 5 ottobre  1998 a Pavullo nel Frignano (Modena), la Tonini (alta un metro e 80 centimetri) si sposta solamente di qualche chilometro, avendo disputato la scorsa stagione in un’altra formazione piacentina, il Nure Volley di B2. Una provincia, quella di Piacenza, dove Chiara ha già giocato anche in precedenza vestendo per un  biennio la maglia di Fiorenzuola in B2, categoria assaggiata anche alla San Michelese dopo la maturazione nel prestigioso vivaio dell’Anderlini Modena.

«Quando il nostro presidente Stiliano Faroldi – spiega il direttore sportivo della Conad Alsenese, Luca Baldrighi -  mi ha informato della possibilità effettiva di sondare questo profilo, ho iniziato l’indagine esplorativa con Chiara in mezzo a diverse opportunità che stavamo valutando e anche la stessa giocatrice aveva al contempo diverse offerte. Devo essere molto onesto: inizialmente avevo qualche punto interrogativo in merito alla  scelta, non certo per la qualità della giocatrice (opposto-ricevitore, in caso di bisogno banda con buon braccio, diversità di colpi e buona fisicità), quanto soprattutto per la giovane età e per la mia visione di alcuni ruoli che ritengo chiave. A un certo punto il binomio sembrava non andare in porto, ma ciò che ha permesso l’accordo è stata l sua grande convinzione nell’accettare le responsabilità di un ruolo di fondamentale importanza».

«La chiamata della Conad – afferma Chiara Tonini – l’ho vista come una bella opportunità e un buon trampolino di crescita; giocare in una categoria superiore può essere utile sia a livello personale sia per conoscere una pallavolo diversa. Ritengo Alseno una bella piazza per farsi apprezzare e migliorare. Il salto dalla B2 alla B1? Cambia il livello di gioco e anche la mentalità, visto che ci si avvicina al professionismo». Quindi aggiunge. «In questi anni ho giocato da opposta con la possibilità di ricevere, ma posso scendere in campo anche in banda; all’Anderlini sono cresciuta inizialmente come centrale. Di solito lascio scegliere l’allenatore sul mio impiego». E conclude. «Ad Alseno ritrovo Eleonora Fava, con cui ho giocato lo sorso anno al Nure Volley, e Serena Tosi, mia compagna di squadra a Fiorenzuola: mi fa piacere riaverle nel mio gruppo e mi aiuterà ulteriormente a inserirmi nel nuovo ambiente». Oltre agli impegni pallavolistici, in agenda Chiara farà i conti tra gli studi universitari in Psicologia e il lavoro.

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