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Scoppia il caso Di Martino: non può giocare con Piacenza

A oggi il giocatore non è tesserato per la Wixo Lpr e non si sa nemmeno se potrà esserlo in futuro. I genitori scrivono alla Gazzetta dello sport, la società medita di tornare sul mercato

Si allena al Palabanca, sale sul palco alla presentazione ufficiale della squadra, ma Gabriele Di Martino non è un giocatore di Piacenza. O almeno, non lo è ancora e non si sa nemmeno quando potrà esserlo. Dalla sede biancorossa non arrivano notizie ufficiali, così a far esplodere il caso sono i genitori del giovanissimo giocatore attraverso una lettera aperta inviata alla Gazzetta dello sport e pubblicata sul sito internet della rosea.

In sintesi, Di Martino è legato da un vincolo alla società romana per cui era stato tesserato da giovane, prima di diventare un atleta di interesse nazionale con conseguente passaggio al Club Italia. Una questione intricata, legata a regolamenti e a carte firmate “su suggerimento di dirigenti federali” raccontano i genitori, che a tutt’oggi di fatto bloccano Gabriele. L’atleta ha già fatto ricorso rivolgendosi alla Commissione Tesseramento Atleti, nei giorni scorsi ha discusso la causa che però è stata dichiarata inammissibile dal collegio giudicante. Il risultato? Di Martino non è tesserato per Piacenza e a tre settimane dall’inizio della stagione i biancorossi si trovano con due soli centrali effettivamente utilizzabili.

Pare che i vertici della Wixo Lpr abbiano contattato i dirigenti della società romana coinvolta chiedendo di fare chiarezza: se nelle prossime ore non dovesse arrivare una risposta positiva allora non è da escludere che Piacenza torni sul mercato. Impossibile infatti affrontare l’intera stagione con due soli specialisti del ruolo (Alletti e Yosifov); probabile se il tentativo di accordo non dovesse andare a buon fine che ci si rivolga all’estero per completare la rosa a disposizione di Alberto Giuliani.

A poche settimane dal via della stagione i biancorossi si trovano dunque ancora una volta a fare i conti con problemi regolamentari. Lo scorso anno il caso Marshall impedì al tecnico di sfruttare appieno le potenzialità del gruppo costringendolo a utilizzare Yosifov con il contagocce, adesso si troverebbe con il problema, certamente non simpatico, di gestire e inserire un centrale nuovo di zecca a pochi giorni dall’avvio della stagione.

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