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Venerdì, 19 Aprile 2024
Volley A1 maschile

Lpr, in Serbia con Trento come obiettivo. Papi: «Fondamentale arrivare al massimo nei momenti clou»

Ai biancorossi basta vincere due set con Novi Sad per tagliare il traguardo dei quarti di finale in Coppa Cev

Tre giorni in trasferta con l’obiettivo di vincere due set. E’ la settimana dell’Lpr Piacenza, attesa dal ritorno degli ottavi di finale di Coppa Cev in programma mercoledì alle 19 in casa dei serbi del Novi Sad. Il successo 3-0 all’andata permette ai biancorossi di dormire sonni relativamente tranquilli; alla Vojvodina Small Hall sarà sufficiente conquistare due parziali per assicurarsi un probabilissimo (ed attesissimo) derby tutto italiano nei quarti contro Trento. Nel caso di sconfitta 3-0 o 3-1 sarà il golden set a decidere chi staccherà il pass per il turno successivo.

I biancorossi sono partiti nella mattinata di martedì alla volta di Milano, da dove avrebbero raggiunto in aereo Zurigo. Sosta nell’aeroporto svizzero e nuova partenza per Belgrado, prima dell’ultima parte del viaggio da effettuare in pullman verso Novi Sad. Anche il ritorno non sarà agevolissimo, così la squadra di Giuliani rientrerà a Piacenza nella serata di giovedì. Insomma, non è certo il momento in cui è possibile riposarsi, gli appuntamenti sono tantissimi e anche l’aspetto logistico assume una grande importanza.

In tema di formazione l’Lpr dovrà ancora fare a meno di Marshall e Zlatanov, molto probabile dunque che al fischio d’inizio giocherà la stessa formazione impegnata negli ultimi appuntamenti: Hierrezuelo-Hernandez, Yosifov-Alletti, Parodi-Clevenot con Manià libero.

Domenica in campo si è rivisto anche Samuele Papi, tornato per esigenze di squadra a giocare schiacciatore. O’Fenomeno è pronto ad affrontare le gare più importanti dell’annata, fornendo il consueto contributo se Giuliani riterrà opportuno chiamarlo in causa 

Arriva la fase clou della stagione, come sta Piacenza?

«Siamo messi bene in classifica - spiega Papi - dovremo essere bravi a difendere il sesto posto che ci siamo conquistati fino a questo momento provando anche a recuperare sia Zlatanov sia Marshall, giocatori importanti per noi. Adesso concentriamoci sulla sfida di Novi Sad in un confronto che dovremmo vincere considerato che tecnicamente siamo più forti. Bisognerà stare attenti a non complicarci la vita perché nel prossimo turno potremmo affrontare Trento».

Pronti per la volata finale, quella che darà un giudizio definitivo sulla stagione dell’Lpr?

«Le condizioni generali sono buone, anche se giocando ogni tre giorni si fa sempre più fatica. Bisognerà essere bravi soprattutto a livello mentale, restando concentrati fino all’ultimo pallone».

Possiamo dire che in queste settimane il vostro obiettivo principale è proprio la probabilissima sfida di Coppa Cev contro Trento?

«Sarebbe una gara molto difficile e bella da affrontare. Conosciamo il loro valore, ma è anche vero che in campionato siamo già riusciti a batterli dimostrando di potercela giocare».

Affrontate la trasferta di Novi Sad con una brutta partita alle spalle, quella persa in casa di Ravenna domenica scorsa. Una prestazione da dimenticare totalmente?

«Assolutamente sì. Non ha funzionato niente, i nostri avversari sono stati protagonisti di un’ottima prova, ma noi ci siamo espressi al di sotto del nostro standard di gioco. Cataloghiamola fra le domeniche sfortunate e guardiamo avanti, non abbiamo tempo per ripensare a quella sconfitta, concentriamoci sui prossimi obiettivi».

Iniziate a pagare il fatto di essere in campo ogni tre giorni senza poter contare sulla rosa al completo e dunque senza avere la possibilità di effettuare cambi?

«Non cerchiamo giustificazioni, ma è chiaro che non avendo a disposizione tutta la rosa schierare sempre la solita formazione è complicato. Però credo che la sconfitta di domenica sia stato un insieme di situazioni sfavorevoli. Adesso l’obiettivo è recuperare il prima possibile tutti gli infortunati per arrivare al top in vista degli appuntamenti importanti».

Per quanto riguarda la tua stagione, sei partito come schiacciatore, poi secondo libero, quindi libero titolare e adesso ancora schiacciatore. Domenica sei tornato in campo dopo un lungo periodo in panchina, come stai vivendo questa annata?

«Molto tranquillamente. In avvio il libero titolare era Loris Manià, poi ha avuto dei problemi e sono entrato io, quando ha ripreso ci alternavamo fra ricezione e difesa, successivamente sono stato io ad accusare qualche difficoltà fisica e Loris è tornato al suo posto disimpegnandosi alla grande. Ora che Zlaty e Marshall sono out assicuro una mano in allenamento come posto quattro; sono abbastanza abituato a questo cambio, anche se tornare a saltare dopo un mese e mezzo è faticoso. Comunque me la sto cavando benino».

Quanto è dura, soprattutto a livello mentale, per uno come te che ha sempre giocato restare in panchina intere settimane e poi entrare per un set in momenti difficili?

«Se non giochi per lungo tempo diventa difficile assicurare un contributo importante, perché una cosa è l’allenamento, un’altra la partita. A livello mentale sono tranquillo, sapevo che sarei stato impiegato poco e il mio contributo doveva concentrarsi principalmente su eventuali momenti di necessità della squadra».

Che sensazione ti fa essere applaudito ogni volta che entri in campo in qualsiasi palazzetto d’Italia?

«Fa molto piacere, vuol dire che qualcosa ho lasciato. Tutti hanno capito che questa sarà al cento per cento la mia ultima stagione, credo sia un applauso di addio alla mia carriera».

Anche la possibilità di giocare da libero non ti fa rimandare il saluto al volley?

«Assolutamente no, la decisione è presa. Tengo duro fino al termine della stagione, spero il più avanti possibile, poi appenderò definitivamente le scarpe al chiodo».

E dopo cosa succederà?

«Difficile dirlo, non posso decidere solo io, vedrò che proposte arriveranno. Chiaro, dopo vent’anni e oltre di pallavolo non posso sfruttare il mio diploma da geometra, perché è un lavoro che non sarei in grado di fare. Se qualcuno avrà bisogno della mia esperienza valuterò eventuali richieste».

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