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Volley A1 femminile

Nordmeccanica, Cerciello: «Trattati male dal Comune»

Una questione di principio. Questa è l’estrema sintesi delle motivazioni per le quali la Nordmeccanica trasferisce la sua squadra di volley da Piacenza a Modena. Lo ha spiegato il presidente della società, Vincenzo Cerciello, nella conferenza...

Una questione di principio. Questa è l’estrema sintesi delle motivazioni per le quali la Nordmeccanica trasferisce la sua squadra di volley da Piacenza a Modena. Lo ha spiegato il presidente della società, Vincenzo Cerciello, nella conferenza indetta presso la sede dell’azienda piacentina per chiarire i motivi dell’addio della squadra alla città: «Quanto risparmiamo tra l’affitto del Palapanini e quello del Palabanca? Saranno 40 o 50 mila euro - ha detto - ma non focalizziamoci sulla questione dell’affitto, che ha inciso ma non è stata determinante, il vero motivo per cui andiamo è perché l’amministrazione comunale in questi anni non ci ha mai concesso niente, a differenza di quanto fatto con altri». Gelo nei confronti di Molinaroli e dell’Lpr Volley, la squadra maschile di A1 che condivideva l’impianto con la Nordmeccanica: «Hanno solo fatto il loro interesse». Poche parole per i tifosi: «Capisco che siano amareggiati, ma credeteci che dispiace più a noi che in questo progetto ci avevamo creduto e investito risorse economiche». Così, ecco che si conclude nel peggiore dei modi la parentesi del volley femminile d’altissimo livello a Piacenza. L’establishment societario e i contratti in essere con le giocatrici rimarranno, le partite casalinghe e gli allenamenti saranno a Modena. La Liu Jo svolgerà il ruolo di main sponsor, mentre le giovanili rimarranno a Piacenza: «Non è un contentino - ha detto Cerciello - lo dobbiamo fare perché così ci viene imposto dai regolamenti federali».

DISSIDI - Il vero fulcro del discorso, almeno stando alle parole di Cerciello, è un feeling mai scoccato con l’amministrazione comunale: «Non ci è mai stato dato sostegno da parte dell'amministrazione. Già tempo fa mio padre ha manifestato perplessità su alcune problematiche che c'erano qui a Piacenza. Credevamo che due anni fa l'amministrazione avesse capito, ma invece non è stato fatto nulla. Volevamo ottenere alcuni ritocchi all'impianto, ci meritavamo un palazzetto diverso: ogni volta ci si parlava, ma sempre, a causa del contratto con il volley maschile, le cose non venivano fatte. Non ce l'abbiamo con Molinaroli, voglio sottolinearlo, loro hanno solo fatto il loro interesse». Poi prosegue il presidente: «Piacenza non è l’unica città ad avere un palazzetto condiviso. Chiedevamo solo che le concessioni fossero equamente divise, a Modena siamo entrati dalla porta principale, qui a Piacenza dovevamo continuamente mendicare».

IL PALAZZETTO - C’è poi un altro retroscena nelle trattative con il Comune per il rinnovo della concessione dell’impianto: «Quest'anno abbiamo chiesto all'amministrazione di ottimizzare i costi, ma ci è stato risposto che ci avrebbero trovato uno sponsor da 20.000 euro. Per noi è stato l'equivalente di un “no”, tra l’altro una sponsorizzazione a cifre che non avrebbero mai inciso sulla nostra gestione. Non solo: ci hanno detto che sarebbe arrivata una squadra di basket di Lodi, e saremmo addirittura passati come terza scelta se non avessimo firmato subito. Per i tifosi capisco che possa essere difficile comprendere la nostra scelta, ma alla fine quando uno investe tanto e non riceve nulla deve trarne le conseguenze: questo abbiamo fatto decidendo di trasferirci a Modena».

LO SFOGO DEI TIFOSI - Proprio nella serata di giovedì il direttivo dei Pink Wolf, il principale fans club della squadra, ha diramato un comunicato alla dinamite nei confronti della società: «Cosa rispondo ai tifosi? I Pink Wolf li abbiamo creati noi, li abbiamo sempre supportati. Noi non vogliamo comprare i tifosi con i pullman, non mi piace che si dica così. Li abbiamo “comprati”, se così si può dire, costruendo squadre di successo. La mia intervista nella quale negavo la trattativa? Quando si tratta con aziende del calibro di Liu Jo, tutto deve essere gestito con riservatezza. La smentita mi serviva perché allora non c'era un contratto firmato, si stava parlando, e queste trattative a volte vanno a buon fine altre volte no». Poi strette di mano, sorrisi un po’ sforzati, e la porta che si chiude alle spalle del presidente Vincenzo Cerciello, da oggi numero uno della Liu Jo Nordmeccanica Modena. Addio Piacenza.
Marcello Astorri

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