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Ciclismo

Mondiali ciclismo: niente da fare per la Bronzini, vince l'olandese Blaak

A Bergen la piacentina resta a lungo nel gruppo di testa prima di mollare nel finale chiudendo in 45esima posizione. La migliore delle azzurre è Elena Cecchini, decima

Oro orange, buio azzurro. Potrebbe essere questa la sintesi della prova delle donne elite ai Mondiali di ciclismo di Bergen: primo gradino del podio per l'Olanda come da pronostico grazie all'arrivo solitario di Chantal Blaak e decimo posto per l'Italia, a cui spettava il ruolo di accreditata antagonista, con Elena Cecchini nella volata per le altre medaglie vinta dall'australiana Katrin Garfoot sulla campionessa uscente, la danese Amalie. Giorgia Bronzini chiude solo in quarantacinquesima posizione ad 1'19” dalla vincitrice e a 49” dal gruppo, avendo mollato negli ultimi 500 metri quando ormai non c'era più nulla da fare.

La gara per le italiane si è messa male a 66 km dal traguardo quando la giovane Elisa Balsamo ha provocato una caduta in testa al gruppo (all'inseguimento di tre fuggitive) coinvolgendo anche Elena Cecchini, brava a rialzarsi subito e rientrare sul plotone grazie al lavoro di Elisa Longo Borghini, ritiratasi poco dopo per i postumi di uno stato di salute non ottimale che le ha rovinato l'avvicinamento alla corsa. Da quel momento in avanti l'Italia, che nel gruppo di testa manteneva quattro atlete, ha dovuto giocare di rimessa ma con pochissime opzioni: la più pimpante era Guderzo, pronta ad entrare nei vari attacchi dettati dall'Olanda, mentre Ratto lavorava per ricucire e Cecchini e Bronzini (anche loro alle prese con una leggera forma influenzale) cercavano di resistere sulla salita di Salmon Hill. Al penultimo giro sul gran premio della montagna si crea selezione con una drappello di battistrada di alto livello e la sola Guderzo per le azzurre ma al suono della campana le carte si mescolano ancora: davanti ci sono Blaak, H.Barnes (Gbr) e Cordon Ragot (Fra) con una manciata di secondi su ciò che resta del gruppo, dove a quel punto la Bronzini ha deciso di battezzare la ruota dell'olandese e campionessa europea Marianne Vos.

Sull'ultimo passaggio in salita (a 12 km dalla fine) si muovono anche le altre favorite orange Van Vleuten e Van der Breggen, che riprendono le battistrada formando un gruppetto di sette atlete mentre le azzurre perdono decisamente contatto. Ai -10 le olandesi fanno valere la superiorità numerica e Blaak ne approfitta prendendo subito più di 20” involandosi verso l'oro (bissando quello a crono della sua compagna Van Vleuten): dietro le inseguitrici si ricompattano per lo sprint dei battuti ma senza che nessuna azzurra riesca a centrare il podio.

Simone Carpanini

Ordine d'arrivo

1-Chantal Blaak (Ned) km 152,8 in 4h06'30”-media 37,193 km/h

2-Katrin Garfoot (Aus) a 28”

3-Amalie Dideriksen (Den) st

4-Annemiek Van Vleuten (Ned) st

5-Katarzyna Niewiadoma (Pol) st

6-Christine Majerus (Lux) st

7-Susanne Andersen (Nor) st

8-Anna Van Der Breggen (Ned) st

9-Emilia Fahlin (Swe) st

10-Elena Cecchini (Ita) st

38-Tatiana Guderzo (Ita) a 36”

45-Giorgia Bronzini (Ita) a 1'19”

46-Rossella Ratto (Ita) st

71-Sofia Bertizzolo (Ita) a 9'37”

DNF-Elisa Balsamo (Ita)

DNF-Elisa Longo Borghini (Ita)

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