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Ciclismo - Fontana: «Non sono il campione che vorrei»

Per una volta "rubiamo" da una pagina facebook. Non è nostra abitudine, ma questa volta ci sembra giusto fare un'eccezione, perché quello che è stato scritto può servire da esempio per tanti ragazzini che si sentono arrivati dopo aver vinto il...

Per una volta "rubiamo" da una pagina facebook. Non è nostra abitudine, ma questa volta ci sembra giusto fare un'eccezione, perché quello che è stato scritto può servire da esempio per tanti ragazzini che si sentono arrivati dopo aver vinto il trofeo del condominio o poco più.
Le parole qui sotto sono scritte da Marco Aurelio Fontana sul suo sito fontanaprorider.it e riprese sulla pagina facebook. Uno sfogo ovviamente dettato dal momento (delle qualità di Fontana non dubiterebbe nemmeno un pazzo), che arriva dopo la delusione ai Mondiali di ciclocross, in cui il piacentino d'adozione non ha chiuso fra i primissimi a causa di un problema meccanico. Fontana, lo ricordiamo per i pochi che non lo sapessero, è bronzo olimpico nella mountain bike, una medaglia conquistata a Londra in una gara conclusa senza la sella per un problema capitato quando era in fuga con altri due corridori.
Questo quanto scritto da Fontana

Vorrei essere un Campione.

Forse in un certo senso lo sono, ho vinto numerosi titoli Italiani ed ho conquistato una medaglia alle Olimpiadi, ma per certi versi non sono quel Campione che vorrei essere.
Credo in quello che faccio e mi impegno ogni giorno ed ogni anno di più, e questo è molto importante, ma a volte cado in banalità che non sono degne del Campione che intendo io.
Questo Mondiale l'ho voluto io, l'ho visto prima ancora che arrivasse, e mi sono allenato per arrivare in America a vestire la maglia Iridata. Perché quello è il mio sogno. Essere il #1.
Io mi diverto a correre in bicicletta e le gare sono parte integrante della mia vita però più vado avanti e più mi accorgo che ogni volta che metto il numero, ogni volta che mi schiero sulla linea di partenza, voglio essere competitivo, voglio essere un riferimento, voglio Vincere.
E' andata così anche a Louisville, US, per il primo Campionato del Mondo extra Europeo di Cyclocross.
Al secondo giro, mentre ero terzo e mi sentivo benissimo, appena cambiata la bici al box ho avuto un problema al deragliatore posteriore che mi è rimasto sull'11 ed ho dovuto fare mezzo giro col rapportone fino a rimbalzare in 17esima posizione.
Ci sta, tutti hanno problemi. Ma la foga di recuperare mi ha fatto fare un brutto volo sulla sabbia ed ho perso la concentrazione, la lucidità, ma sopratutto ho visto allontanarsi la Maglia.
E un Campione di quelli che intendo io non avrebbe fatto quell'errore, avrebbe recuperato e lottato fino magari a Vincere il Mondiale.

Anche stavolta ho lasciato qualche lacrima per la delusione e mi scuso con tutta la Nazionale che tanto ha lavorato per portarci fino a qua.
Voglio anche dire un grazie a Enrico Franzoi che nonostante fossi malaticcio con la febbre il giovedì è rimasto in stanza con me dandomi qualche consiglio su come rimettermi, in più sulla griglia di partenza si è spostato lasciandomi il suo posto così da poter partire più avanti. Gran bel gesto.
Grazie anche alla mia famiglia e al Domi che mi hanno fatto arrivare fino a qui con una condizione super, e grazie alla squadra CFR per avermi lasciato libero di fare il "mio" inverno ed a Cannondale per il supporto qui in US.
Domani è un'altro giorno e rialzerò la testa per guardare alla stagione di Mountain Bike.
Oggi no, oggi lasciatemi tranquillo a meditare perché a volte c'è bisogno anche di questo.

Nys#1
Fontana#26

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