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Giovedì, 25 Aprile 2024
Serie D

Serie D - Piacenza e Pro hanno i galloni delle favorite

Parte domenica il campionato di serie D più atteso e anomalo degli ultimi anni per la città di Piacenza: ci presentiamo ai nastri di partenza con due squadre che si sono appuntate sul petto i galloni delle favorite ma si sa, il calciomercato è...

Parte domenica il campionato di serie D più atteso e anomalo degli ultimi anni per la città di Piacenza: ci presentiamo ai nastri di partenza con due squadre che si sono appuntate sul petto i galloni delle favorite ma si sa, il calciomercato è tanto maestro nel creare illusioni quanto lo è nell'incenerire certezze (clicca qui per votare il sondaggio "chi vincerà il campionato"). Si parte da favoriti, il Piacenza Calcio per nome, blasone e investimenti; il Pro Piacenza perché nella passata stagione è stato bruciato sul filo di lana dal San Minianto e sul telaio che ha stupito tutti ha inserito due pezzi da novanta come Stefano Franchi (navigato bomber ex Mantova) e il giovane talento della Reggiana Lorenzo Marmiroli. Dall'altra parte non si può dire di meno della fuoriserie di William Viali, bastano i nomi di Claudio Pani, Alessandro Cortesi e Francesco Volpe, insieme a quelli di Giovanni Rossi, Diego Tognassi e Carmine Marrazzo per capire che in via Gorra si ragiona già in ottica Lega Pro.

DERBY - Tra le mura della città l'unica vera stracittadina si gioca con la palla ovale, allo stadio Beltrametti, ed è la partitissima tra il Piacenza Rugby e i Lyons. Una sfida d'altri tempi che racchiude ben più di un mera supremazia sportiva o imprenditoriale per affondare le proprie radici in un modo d'essere, di vivere e, perché no, si alimenta perfino su una rivalità politica. La sfida tra Piacenza e Pro Piacenza non è nulla di tutto questo, o almeno non lo è ancora, e dovranno passare anni prima di poter esprimere un tale caleidoscopio di significati. Tuttavia di derby si tratta, sul versante biancorosso lo hanno ammesso candidamente attraverso le parole di Stefano Gatti, su quello rossonero lo si ammette a denti stretti, ma rimane comunque una sfida tra due squadre che distano una manciata di metri l'una dall'altra e due società che hanno rivaleggiato quando fallì il vecchio Piacenza innescando la corsa per ereditarne simbolo, marchio, colori e stadio.

HIGHLANDER - Ne rimarrà soltanto uno. Il vincitore del prossimo campionato di serie D (girone B) ha l'occasione più unica che rara di fare un balzo di due categorie perché l'annullamento della Seconda Divisione porterà alla creazione, per il 2014/2015, di una sola serie C nazionale raccolta nei tre cari e vecchi gironi: Nord, Centro e Sud. In parole povere vincere vuol dire tornare in quella che oggi si chiama Prima Divisione, al contrario non centrare questo obiettivo complicherebbe notevolmente i piani perché si rimarrebbe in una serie D formata da metà delle odierne squadre di Seconda Divisione e dunque estremamente più complicata e competitiva di quanto non sia oggi. Motivo per cui Piacenza e Pro Piacenza (assonanza fastidiosa perché ci sarebbe da aggiungere l'anno di nascita, 1919, uguale per entrambe) hanno allestito due vere corazzate che si piazzano in pole position sulla griglia di partenza.

FAVORITE - Le piacentine sono favorite d'obbligo, chi per nome e blasone, chi per risultati ottenuti nell'anno precedente. Anche qui le due dirigenze hanno affrontato il tema in modo differente ma la sostanza è sempre la stessa: si vuole vincere il campionato. A dir la verità questo il Piacenza non l'ha mai nascosto anzi, forse si è esagerato nel caricare di pressione l'ambiente fin dalle prime battute. Il presidente Stefano Gatti ha sempre parlato apertamente di puntare alla vittoria del campionato, William Viali da buon tecnico (che studia per diventare in panchina quello che è stato da calciatore) ha sempre cercato di smorzare i toni perché ha capito la dinamica della città e della tifoseria, tanto da calmierare le dichiarazioni caricando la pressione sulle sue spalle e l'ha fatto intendere nel giorno del raduno. «E' una grossa occasione per me e per i giocatori, la società aveva promesso la C in tre anni quindi loro hanno ancora un bonus». Dall'altra parte c'è invece un Pro Piacenza che ha tentato di mascherare le proprie ambizioni con un giro di parole meno complicato ma con lo stesso prodotto. «Puntiamo a fare meglio della passata stagione». Nello scorso campionato i rossoneri hanno guidato la classifica per cinque mesi in solitaria, bruciati sul filo di lana solo dal San Miniato e da arbitraggi decisamente discutibili chiudendo terzi: meglio di così c'è solo la vittoria del campionato.

AVVERSARIE - Difficile individuare le avversarie principali, nel pool delle pretendenti al titolo c'è sicuramente il Pontisola che arriva da due secondi posti consecutivi in questo campionato, e poi ci saranno Lecco e Pro Sesto per nome e blasone. Per il resto nel girone B c'è tanta qualità (e vedremo se le due piacentine avranno avuto ragione nella richiesta di essere inserite nella zona lombarda piuttosto che in quella ToscoEmiliana), un livello sicuramente superiore alla media ma è difficile trovare due club con un motore potente come le nostre. E infine l'ultima domanda che avrà una risposta ufficiale a maggio del prossimo anno: chi è più forte tra Piacenza e Pro? La squadra di Viali ha dalla sua parte una coperta un filo più lunga in termini di giocatori, una difesa di altissimo livello, un centrocampo di palleggiatori e una tifoseria che può fare la differenza - in termini numerici ma questa è un'arma a doppio taglio - quando conterà realmente. Il Pro Piacenza ha il vantaggio della minor pressione, un attacco atomico con la coppia Piccolo-Stefano Franchi, un tecnico di assoluto livello e un impianto di gioco collaudato che ha subito pochi innesti e tutti di qualità. Buon campionato a tutti e vinca il migliore.

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