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Pro Piacenza: Lega Pro sì o no? Il club prende tempo

Il caos economico che ogni estate investe la Lega Pro - tanto da aver convinto i vertici federali a varare una riforma definitiva per la prossima stagione - ha portato qualche schiarita e molte incertezze. Di sicuro c'è che il Pro Piacenza a causa...

Il caos economico che ogni estate investe la Lega Pro - tanto da aver convinto i vertici federali a varare una riforma definitiva per la prossima stagione - ha portato qualche schiarita e molte incertezze. Di sicuro c'è che il Pro Piacenza a causa del rifiuti delle altre squadre ha scalato vertiginosamente la classifica delle possibili ripescate, conti alla mano la squadra rossonera si troverebbe al sesto-settimo posto e in Lega Pro ci sarebbero appunto sei o sette posizioni da sostituire. La dirigenza rossonera si è presa il tempo necessario - pochissimo a dir la verità - in attesa che la richiesta gli venga formulata ufficialmente dalla Federazione all'inizio della prossima settimana, per il resto azzardare ora delle percentuali è pressoché impossibile e perciò rimaniamo con il laconico commento Pietro Tacchini: «Certo che ci interessa, ma dobbiamo capire e valutare numerosi aspetti». Per essere più precisi, si attende il rientro del presidente Scorsetti dalla ferie, arriverà lunedì e nel giro di poche ore il club prenderà una decisione.

LA SITUAZIONE - Il Consiglio Federale si è riunito venerdì mattina a Roma e ha fatto chiarezza su tre punti: sei squadre di Lega Pro non hanno i requisiti per l'iscrizione, e sono Andria Bat, Borgo a Buggiano, Campobasso, Tritium, Portogruaro e Treviso, a queste occorre aggiungere la Sambenedettese che non ha presentato nei tempi utili tutte le carte e ha qualche giorno di speranza per rimediare la propria posizione, se così non fosse le escluse salirebbero a sette.

REGOLAMENTO - Gli altri due punti su cui il Consiglio Federale ha fatto chiarezza sono le modalità dei ripescaggi: entro il 29 luglio bisogna produrre tutta la documentazione (e qui il punto più importante sono le due fideiussioni da 300mila e 400mila euro) mentre il 5 agosto saranno rese note le decisioni (posticipando dunque i calendari dei campionati di Lega Pro all'8 agosto). Il regolamento per i ripescaggi ha una regola ben precisa: si procede col metodo dell'alternanza, cioè si ripesca una dai playoff di serie D in base alla posizione finale della classifica e una delle retrocesse dalla Seconda Divisione.

CHI C'E' E CHI NO - Ed è proprio su queste modalità che la partita si complica notevolmente. Di tutte le retrocesse dalla Seconda Divisione infatti solamente Gavorrano e Aversa Normanno hanno dato la propria disponibilità a essere ripescate, dietro di loro c'è il vuoto totale. Verrebbe a mancare il criterio dell'alternanza e, alla due retrocesse, seguirebbero solamente le squadre classificatesi nei playoff di serie D. E qui le notizie si ingarbugliano ancora di più: solamente Virtus Vecomp Verona, Casertana e Cosenza hanno dato la propria disponibilità che insieme a Gavorrano e Aversa coprirebbero cinque posti. Così rimangono fuori due posti, che in ordine dovrebbero essere occupati da due squadre tra Pistoiese, Olginatese, Arezzo e Pro Piacenza. Sia Olginatese sia l'Arezzo hanno fatto sapere che non hanno interesse a essere ripescate, e la stessa Pistoiese per bocca del suo presidente ha comunicato: «O ci aiutano gli imprenditori della città oppure da soli non ce la facciamo ad affrontare una Lega Pro». Stando alle voci di corridoi sembra che anche questa classifica sia lontana dalla realtà, c'è un fuggi fuggi dai ripescaggi tanto che il Foggia, originariamente in diciassettesima posizione, si sta fregando le mani sull'ipotesi di poter essere ammesso d'ufficio nei Pro.

PRO PIACENZA - Indipendentemente da quello che farà la Pistoiese il Pro Piacenza salirebbe al settimo posto (dal 13esimo iniziale) e ci sarebbero i presupposti per essere ripescati, sempre che la società di via De Longe dia la propria disponibilità. A non giocare in favore di questa soluzione non c'è un discorso "di fare il passo più lungo della gamba" in quanto, l'Atletico voleva vincere il campionato a fine aprile e oggi, a due mesi di distanza, si ripresenta la stessa possibilità dunque perché non sfruttarla? In realtà sono le tempistiche a non giocare in favore dei rossoneri, lo stadio ci sarebbe e verrebbe diviso in coabitazione col Piacenza, a pesare invece è il reperimento delle due fideiussioni (700mila euro il totale) che vanno trovate nel giro di una settimana. C'è anche un discorso tecnico sportivo da fare: la Lega Pro assicura contributi ai club che fanno giocare, per un determinato numero di minuti, i giovani classe '90, '91 e '92, invece il Pro Piacenza nelle scorse settimane è stato costruito per affrontare una serie D di livello con i giovani obbligatori classe '93, '94, e '95. In pratica la squadra sarebbe "troppo" giovane per accedere ad alcuni contributi fermo restando le regole della prossima Seconda Divisione che prevede otto-nove retrocessioni in blocco e altrettante promozioni dirette alla Lega Pro unica del 2014/2015. La domanda sul piano sportivo è questa: è più facile vincere quest'anno la serie D oppure arrivare nelle prime otto della Seconda Divisione? Insomma, al momento la decisione se proporre o no la propria candidatura per essere ripescati è una pista percorribile ma con un alto coefficiente di realizzazione.

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