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Pro Piacenza - I genitori dell'Under: «Situazione umiliante per i nostri figli, ne risente il rendimento scolastico»

I genitori dei ragazzi hanno inviato una lettera a Gravina e Ghirelli. «Liberati i nostri i ragazzi da questa situazione: alcuni hanno manifestato, nell’ultima parte del quadrimestre scolastico, evidenti disturbi dell’umore, irritabilità ed episodi di aggressività verbale»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera inviata dai genitori della squadra Under 14 2005 Under 15 2004 giovani e giovani di serie del Pro Piacenza alle istituzioni sportive. Il testo qui sotto:

Egr. Sig. Presidente della FIGC
Dott. Gabriele Gravina

Egr. Sig. Presidente della LND
Dott. Francesco Ghirelli

Egr. Sig. Presidente della FIGC-SGS
Dott. Vito Roberto Tisci

Vorremmo preliminarmente riportare all’attualità quanto enunciato dalla FIGC- LND con il primo comunicato ufficiale della stagione sportiva 2014/2015, ossia i principi fondamentali delle attività del Settore Giovanile e Scolastico.
In tale comunicato, si dice che:
« (...)

L’attività calcistica giovanile viene regolata tenendo presente in maniera prioritaria quanto riportato dalla “Carta dei diritti dei bambini” (New York - Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 20 novembre 1989) e dalla “Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport” (Ginevra 1992 - Commissione Tempo Libero O.N.U.) in appresso indicata, alla quale si deve guardare con particolare attenzione, in modo che ad ogni bambino e bambina siano assicurati:

− IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;

− IL DIRITTO DI FARE SPORT;

− IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;

− IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE
COMPETENTI;

− IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI SUOI RITMI;

− IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE SUE
STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO;

− IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA
SUA ETÀ;

− IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;

− IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;

− IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE.

Anche l’UEFA, riunitasi in più occasioni con le 54 Federazioni calcistiche associate, nel trattare argomenti che riguardano il calcio giovanile (e quello di base in particolare), sottolinea i concetti espressi nella “Carta dei diritti” e, per conferire loro un significato più pregnante, li ha raccolti in un decalogo che riteniamo utile porre all’attenzione degli operatori del calcio giovanile:

− IL CALCIO È UN GIOCO PER TUTTI;

− IL CALCIO DEVE POTER ESSERE PRATICATO DOVUNQUE;

− IL CALCIO È CREATIVITÀ;

− IL CALCIO È DINAMICITÀ;

− IL CALCIO È ONESTÀ;

− IL CALCIO È SEMPLICITÀ;

− IL CALCIO DEVE ESSERE SVOLTO IN CONDIZIONI SICURE;

− IL CALCIO DEVE ESSERE PROPOSTO CON ATTIVITÀ VARIABILI;

− IL CALCIO È AMICIZIA;

− IL CALCIO È UN GIOCO MERAVIGLIOSO;

− IL CALCIO È UN GIOCO POPOLARE E NASCE DALLA STRADA ...

In queste affermazioni, riportate peraltro su un documento-video ufficiale, si richiama l’attenzione circa i modelli educativi a cui si devono riferire tutte le attività promosse, organizzate e praticate nei Settori Giovanili.

Negli intendimenti UEFA è considerato di estrema rilevanza il ruolo del calcio come agente efficace di integrazione sociale ed è per questo che il massimo organismo del calcio europeo invita le Federazioni a porsi il problema del “recupero” del calcio di strada (Grassroots Football), soprattutto come filosofia di fondo della didattica applicata.
(omissis).

La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha aderito il 24 marzo 2009, con la sottoscrizione della “Carta” da parte del Presidente Giancarlo Abete e del Presidente della UEFA Michel Platini.
(...) ».

Tale pubblica dichiarazione, foriera dell’impegno della Federazione a perseguire, a realizzare ed attuare i principi ivi affermati, è indubbiamente fonte di obbligazioni negoziali nei confronti dei suoi tesserati.

Ciò premesso, riteniamo che la posizione assunta da FIGC-LND in relazione alla vicenda dei ragazzi tesserati per il settore giovanile dell’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L. non vada nel senso di dare concreta attuazione ai succitati principi.

L’intero settore giovanile dell’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L. è infatti stato trasformato in un ectoplasma.

Mentre la “Berretti” è stata radiata dal campionato di competenza, l’Under 17, l’Under 15, l’Under 14 e l’Under 13 sono ancora regolarmente iscritte ai rispettivi tornei, in quanto le gare ufficiali sono state inspiegabilmente (i comunicati che rinviano la disputa delle partite « a data destinarsi » difettano di motivazione) sospese.

A fortiori, occorre tener presente che dal 21 dicembre 2018 l’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L. ha interrotto le attività di preparazione e di allenamento di dette squadre, così come - lo ripeto - la partecipazione alle gare ufficiali a causa delle defezioni dei tecnici e dei dirigenti, che si sono (tutti) dimessi dagli rispettivi incarichi.

Queste squadre esistono, dunque, solo sulla carta, dal punto di vista per così dire amministrativo, federale, ma non nella realtà. Ai ragazzi rimasti intrappolati dal vincolo sportivo sono vengono ingiustamente negati i diritti consacrati nei principi fondamentali delle attività del Settore Giovanile e Scolastico.

Vi esorto, dunque, ad intervenire immediatamente, senza ulteriori indugi, al fine di risolvere la disperata situazione in cui annaspano i ragazzi del settore giovanile dell’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L., riportando - con lo svincolo d’autorità di cui all’art. 42, co. 1, lett. c, delle NOIF - normalità e serenità nelle loro vite, sia con riguardo sia all’attività sportiva, sia a quella di studenti, anche a tutela dell’integrità psichica e fisica.

Il 31 gennaio si è concluso il primo quadrimestre scolastico. Gli istituti hanno consegnato le pagelle, i professori si sono intrattenuti con i genitori sul rendimento e sul comportamento dei loro figli. Dalle segnalazioni dei docenti è emerso che alcuni di “nostri” ragazzi abbiano manifestato, nell’ultima parte del quadrimestre, evidenti disturbi dell’umore: cali di attenzione, svogliatezza, mancanza di interesse, irritabilità, ripetute dimenticanze nell’adempimento dei compiti da volgere a casa, ma anche episodi di aggressività (verbale) manifestata nei confronti degli insegnanti in occasione di normali interventi educativi.

Si tratterà di una coincidenza. Non è infatti dato sapere se il malessere sofferto da questi ragazzi sia conseguenza diretta delle umiliazioni e delle mortificazioni subite - e che subiscono - a causa della situazione dell’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L..

La negatività dell’esperienza che stanno affrontano è però potenzialmente idonea ad arrecare un danno alla loro salute psico-fisica, circostanza che dovrebbe far riflettere tutti i soggetti coinvolti, in primis la proprietà della società, che dal mantenere vincolati i ragazzi non trae alcun concreto beneficio economico o finanziario, ma anche la Federazione, che deve sentirsi responsabile, se non interviene a risolvere la questione, di quanto sta accadendo e di quanto accadrà.

Vi esortiamo dunque a restituire ai “nostri” ragazzi, ai “giovani” e “giovani di serie” dell’A.S. PRO PIACENZA 1919 S.R.L., il diritto di praticare il gioco del calcio.

I genitori della squadra
Casalini Samuel
Ceruti Jacopo
Dagrada Tommaso
D’Ippolito Stefano
Faccioli Juan Marco
Haldeda Geraldo
Metti Mattina
Modesti Gabriele
Montesissa Giulio
Preda Leonardo

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