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Pro Piacenza - Alfonso Morrone: «Forse ho pagato il fatto che non volevo interferenze sul calciomercato»

L'ex dg dei rossoneri è stato scaricato martedì sera tramite un post su facebook e il club non ha dato spiegazioni. Subito dopo, l'annuncio di tre arrivi dalla Salernitana: Volpicelli, Kalombo e il nuovo direttore sportivo Adriano Ciardullo

Il terremoto in casa Pro Piacenza sembra, almeno per il momento, non avere una spiegazione ufficiale. La decisione di sollevare dall’incarico il direttore generale Alfonso Morrone - attraverso una nota stampa pubblicata sui social network e senza averlo comunicato prima al diretto interessato - non trova ancora una spiegazione o, quantomeno, non ha una versione ufficiale.
Si rimane allo scarno comunicato arrivato nella serata di martedì, che lo “sollevava dall’incarico” e alla nomina - avvenuta in realtà già nella notte di martedì - del suo sostituto, Adriano Ciardullo, in arrivo dalla Salernitana di cui Seleco, proprietaria del Pro, era sponsor come lo era della Lazio di Lotito a sua volta proprietario della Salernitana insieme all’imprenditore Mezzaroma. E proprio contestualmente all’addio di Morrone il club ha comunicato l’arrivo dell’attaccante Volpicelli, del centrocampista Kalombo e del direttore sportivo Ciardullo, tutti e tre sempre dalla Salernitana, mentre il possibile ingaggio di Jovanovic (dal Bisceglie) che sembrava una formalità non è stato ufficializzato. Che sia proprio questo il punto che ha fatto saltare tutto?

«Sinceramente non pensavo di meritare un trattamento del genere - ci spiega Morrone - probabilmente ho pagato il fatto di non aver voluto interferenze in sede di calciomercato, ma è una mia ipotesi perché nemmeno io, ad oggi, sono in grado di dare una spiegazione a questa decisione. Prendo coscienza del fatto che cercare di lavorare bene e in modo trasparente non basta nel mondo del calcio, e colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff che ha lavorato con me in questo mese e mezzo: Porcari, Sella, Giusy Spiaggi e Mino Lucci. Con loro stavamo ricostruendo qualcosa di interessante, cercando di rimettere in sesto una situazione difficile perché quando siamo arrivati il 1 luglio c’era ormai ben poco. Lascio l’incarico con la coscienza pulita, anzi, pulitissima, tuttavia non so dire il motivo reale di questa decisione. Mi spiace davvero molto dover lasciare tutto al 22 di agosto, c'erano i presupposti per poter fare bene».

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