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Venerdì, 26 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Scianò: «Sono fiducioso, il Piacenza si iscriverà. Ringrazio i calciatori, dobbiamo pensare a un nuovo progetto»

Il direttore generale di via Gorra fa il punto della situazione dopo le rescissioni di Pergreffi, Milesi e Cattaneo. «Quello che stiamo facendo è propedeutico all’iscrizione e ringrazio tutti i giocatori per sensibilità che fin qui hanno dimostrato»

datei_s-6«Dobbiamo costruire un nuovo concetto di Piacenza, se non capiamo questa cosa c’è a rischio l’iscrizione». In modo fermo e chiaro è il direttore generale Marco Scianò a spiegare punto per punto quello che sta accadendo in via Gorra. E possiamo anche sintetizzarlo noi: il Piacenza sarà ai nastri di partenza della Serie C 2020/2021 ma per farlo deve necessariamente abbattere i costi. Cioè, in parole povere, liberarsi dei contratti più onerosi o, quantomeno, spalmarli su due anni (che equivale a dire di tagliarli del 50%). L’alternativa è morire, sportivamente parlando.

Partiamo dal principio e da quello che sta accadendo.
«Ci troviamo in un momento di fortissima incertezza economica e molto semplicemente abbiamo dovuto accelerare alcuni processi decisionali necessari alla nostra sopravvivenza. Tutti insieme, proprietà e dirigenza, riteniamo necessario rivoluzionare il progetto per garantire al club un futuro e magari tornare competitivi nel giro di tre anni. L’alternativa è arrestare la macchina».

Nel dettaglio cosa significa?
«I tesserati, come i giocatori, hanno capito che questo è un momento pesante. Se vogliamo avere un futuro dobbiamo tagliare - e di molto - i costi. Dopodiché dovremo ridiscutere il bando del Garilli con il Comune. Sinceramente 360mila euro di gestione non ce le possiamo permettere, non potevamo farlo prima del virus figuriamoci ora. Dopodiché, messi a posto questi due aspetti, dovremo capire le risorse a disposizione: andiamo verso una stagione senza pubblico, con gli sponsor che tirano ovviamente i remi in barca perché devono guardare alle loro aziende, senza contare che da un punto di vista aziendale la proprietà va incontro a mesi durissimi. Si parla di un crollo del PIL nazionale attorno al 10%. Rendiamoci conto».

Possiamo però dire che il taglio dei giocatori è una condizione necessaria per la sopravvivenza della società ma, allo stesso tempo, è demagogia gettare la croce addosso ai calciatori sostenendo - come sta succedendo nell’opinione pubblica - che non vogliono ridursi lo stipendio.
«Ribadisco: quello che stiamo facendo è propedeutico all’iscrizione e ringrazio tutti i giocatori per sensibilità che fin qui hanno dimostrato. A quelli che ho incontrato e a quelli che incontreremo. Nessuno voleva che terminasse così ma questo virus ci sta prospettando un mondo diverso. Tutti stiamo facendo la nostra parte: la proprietà con la volontà di iscriversi, noi dipendenti, i calciatori. Come ho detto prima abbiamo terminato un percorso, è necessario rivedere il modello e riprendere un nuovo discorso per tornare magari competitivi tra due o tre anni. Esattamente quello che è successo da quando siamo tornati in Lega Pro».

Domanda secca, risposta precisa: il Piacenza sarà ai nastri partenza della stagione 2020/2021?
«Sono fiducioso però, l’iscrizione, deve necessariamente passare dai punti detti in precedenza e vi assicuro che già questo sarà un grande risultato. Il fatto di aver trovato un accordo con alcuni calciatori e la possibilità di rivedere il bando di gestione del Garilli sono due punti di partenza molto importanti, siamo già a più di metà dell’opera».

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