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Piovani - «Calcio fermo? E’ giusto. Abbiamo la responsabilità di salvaguardare le vite umane»

Il giocatore più amato della storia biancorossa: «Piacenza e Cremona, Brescia e Bergamo, sono città che hanno storicamente una grandissima rivalità calcistica ma oggi sono tutte unite nel dolore di questo dramma. Unite loro e tutta Italia, vi prego, state in casa»

«Se è giusto fermarsi? E’ sacrosanto fermare tutto, soprattutto il calcio che in situazioni come questa scivola in secondo o terzo piano. E te lo dico io, che di calcio ci vivo. E’ giusto fermarsi e bloccare i campionati, se si potranno riprendere bene altrimenti pazienza, non ci saranno né vinti né vincitori però ci saremo presi la responsabilità di salvare delle vite umane». Firmato Gianpiero Piovani.
Quando parla il Pio fermiamo sempre tutto; recordman di presenze con la maglia del nostro Piacenza (342) l'idolo dei nostri anni ruggenti non è mai banale nei suoi interventi. La sua città, Brescia, sta pagando un prezzo altissimo di vittime a causa dell’epidemia del Covid-19 e lo stesso vale per la sua città adottiva, Piacenza, che lo ha amato e lo amerà in qualunque declinazione. «Piacenza e Cremona, Brescia e Bergamo, sono città che hanno storicamente una grandissima rivalità calcistica ma oggi sono tutte unite nel dolore di questo dramma. Unite loro e tutta Italia, vi prego di non uscire di casa».

Pio, non possiamo non partire dalla situazione attuale dell’Italia e della nostra zona.
«Io e la mia famiglia siamo segregati qui in casa ormai da una decina di giorni, nel bresciano la situazione è veramente drammatica. Da un lato mi sto godendo la mia famiglia, dall’altro sono preoccupato per i miei genitori. Sono anziani e non posso vederli, è una situazione che ti fa star male».

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Cosa pensa di questo momento?
«Purtroppo non è una semplice influenza come ci è stato detto in un primo momento. A Sassuolo è stato chiuso tutto il centro sportivo, giustamente è stato così perché all’orizzonte più immediato è una epidemia che si sta aggravando. Dall’altro lato sono orgoglioso dell’Italia, ci siamo stretti tutti attorno a questa emergenza. Colgo l’occasione per rinnovare l’appello di rimanere in casa e seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità».

Giusto fermare il calcio a oltranza?
«Se è giusto fermarsi? E’ sacrosanto fermare tutto, soprattutto il calcio che in situazioni come questa scivola in secondo o terzo piano. E te lo dico io, che di calcio ci vivo. E’ giusto fermarsi e bloccare i campionati, se non si potranno riprendere pazienza, non ci saranno né vinti né vincitori però ci saremo presi la responsabilità di salvare delle vite umane. Questa situazione rischia di peggiorare».

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