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Piacenza - Franzini: «Siamo migliorati, ma mi aspettavo di più». Le pagelle

In sala stampa il tecnico riconosce qualche miglioramento, ma si aspettava un primo tempo migliore sotto il piano della qualità. In campo ci sono poche insufficienze, anche se nessuno brilla. Buon esordio per Nobile.

La vittoria manca da troppo in casa Piacenza. Ragione per cui, anche di fronte a un punto tutto sommato da non disprezzare, è difficile essere positivi: «Il rammarico più grosso è per il secondo tempo - attacca Arnaldo Franzini in conferenza stampa - dove senza fare grandi cose abbiamo creato occasioni importanti. Nel primo tempo ha fatto meglio il Renate, mentre nella ripresa, soprattutto nel finale, abbiamo fatto meglio noi. Ci prendiamo questo pareggio e speriamo di migliorare ancora». Un Piacenza che non è ancora tornato sui suoi livelli migliori: «Mi aspettavo qualcosa di più sotto il profilo della gamba e della qualità, specie nel primo tempo. Però meglio sicuramente rispetto alle ultime partite dello scorso anno, su questo non c’è paragone. Abbiamo tenuto molto bene dietro, dove siamo stati sempre solidi e compatti tranne in una parentesi del primo tempo dove comunque Pelizzoli non ha dovuto fare grandi parate. Ricordiamoci, comunque, che questo Renate nelle ultime 10 gare ha perso solo una volta. Pertanto, non affrontavamo un avversario qualsiasi». E i nuovi? «Romero ha giocato una buona partita, specie nel periodo in cui la squadra lo ha assistito poco, mentre nel finale, quando il Piacenza è cresciuto, lui è calato perché non giocava da tempo una partita intera, per questo l’ho cambiato. Nobile, invece, è partito un po’ impacciato ma poi avrebbe anche meritato il gol». 

Non è dell’umore migliore il presidente onorario, Stefano Gatti: «E’ un periodo no - spiega allargando le braccia - gli episodi non ci girano a favore. Giocavamo contro una buona squadra, che nelle ultime dieci partite ha perso solo con la Cremonese. Nei primi 20 minuti lo hanno dimostrato, ma nel secondo tempo non hanno mai tirato in porta». Poi entra in sala stampa Segre, si ferma, lo indica e gli riserva un elogio: «Questo ragazzo ha giocato davvero molto bene».

In effetti, si sta mettendo in luce il giovane centrocampista Jacopo Segre, poco o nulla impiegato nella prima parte di stagione. «E’ la terza partita che gioco dall’inizio - racconta Segre, centrocampista - erano tre mesi che stavo lavorando duro, poi ho giocato bene contro la Lucchese e quindi mi sono meritato la chance di giocare le ultime due». Le occasioni sono capitate nel periodo più grigio della squadra: «Direi che ci può stare. Abbiamo giocato tante buone partite, poi insieme con i compagni, che mi hanno aiutato ad ambientarmi, con volontà e forza siamo riusciti a risollevarci e a portare a casa un buon punto». 

Prende positivamente il pareggio del Garilli mister Luciano Foschi, tecnico del Renate: «Il risultato è giusto. Era una partita complicata perché quando si rientra da una lunga sosta non si sa mai come si ritrova la squadra. La partita me l’aspettavo in questo modo. Sapevamo che il Piacenza avrebbe giocato con le palle lunghe, sfruttando Romero in avanti. Anche noi abbiamo giocato così perché il campo non aiutava sotto il punto di vista del fraseggio, per cui era la soluzione migliore». 

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