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Venerdì, 19 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - Cosa rimane del derby vinto? L'inchino a chi c'è sempre stato. Editoriale

Il derby lascia una striscia di applausi. Quelli scontati ai ragazzi della Nord che ci sono sempre mettendo spesso la passione davanti al lavoro quotidiano. Quelli alla società, a tutti i dirigenti che lavorano nell'ombra o i semplici collaboratori

Il derby lascia anche una striscia di applausi. Quelli scontati ai ragazzi della Nord che ci sono sempre mettendo spesso la passione davanti al lavoro quotidiano. Quelli alla società, a tutti i dirigenti che lavorano nell’ombra o i semplici collaboratori: Marco Scianò, Simona Migliorini, Francesco Fiorani, Marco Balordi, Beppe La Pietra, Fabrizio Milani, Federico Zucca, Roberta Miglietti, Giovanna Barba, Andrea Lussardi, Roberto Gregori. A loro va un inchino per l’organizzazione impeccabile dell’evento. Male invece chi non ha mai aiutato ed è riuscito a criticare l’organizzazione per le code al botteghino: gli sportelli aperti alle biglietterie erano 10, la prevendita era aperta da 20 giorni e alle 14.41 tutti i tifosi erano dentro lo stadio (ottima la decisione del Questore di aprire il terzo settore dei Distinti che secondo programma doveva essere chiuso ed eccellente il servizio d’ordine). Se poi un centinaio di supporter si presenta allo stadio un quarto d’ora prima del fischio d’inizio senza biglietto la colpa non è certo del club.

Piacenza-Cremonese 3-0, derby 12-02-2017

Un applauso anche a quei tifosi dei gruppi organizzati e non che si sono prodigati nell’allestire la coreografia - per la cronaca ci mettono i soldi di tasca loro, aiutati magari da piccole collette interne, spesso con enormi sacrifici - e infine applausi ai presidenti, Marco e Stefano Gatti. Hanno sempre allestito formazioni competitive nei dilettanti e la prima stagione in Lega Pro sta dando ottimi frutti. Ecco, a loro va un grande applauso e piuttosto che parlare di “giorno nuovo” preferiamo parlare di fondamenta da cementare per continuare a dar linfa al sogno chiamato Piacenza Calcio 1919, un sogno di cui nessuno - e lo sottolineiamo - è proprietario.

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