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Il Piacenza calcio lancia l'allarme: «Protocollo difficile da rispettare, da noi è complicato trovare i tamponi»

La Gazzetta dello Sport riporta le dichiarazioni del direttore generale biancorosso Marco Scianò: «Come facciamo a chiedere prestazioni esclusive ai medici impegnati in attività pubbliche?»

Il Piacenza calcio lancia l’allarme: «Impossibile rispettare il protocollo previsto per la ripresa, da noi reperire i tamponi è difficilissimo». Il grido di Marco Scianò, direttore generale biancorosso, rimbalza questa mattina sulle pagine della Gazzetta dello Sport in un articolo di Matteo Brega. La società di via Gorra insieme all’Albinoleffe, altra realtà collocata al centro dei focolai più aggressivi, sottolinea i dubbi sulla possibilità di eseguire i test ritenuti necessari per la ripartenza. «I tamponi sono introvabili» recita il titolo della Rosea; in realtà il pensiero di Scianò è un po’ più articolato. «Le norme sono corrette, ma come facciamo a chiedere prestazioni esclusive ai medici, effettuare continuamente test, tamponi e visite quando i dottori sono impegnati nelle loro attività pubbliche?». E il direttore generale va oltre: «Reperire i tamponi nella nostra regione è difficilissimo, ci sono tante aziende in coda che hanno fatto richiesta. In questo modo è molto complicato riprendere l’attività sportiva rispettando tutte le normative».

Ancora da capire dunque se il Piacenza prenderà parte ai play off che inizieranno a fine mese e coinvolgeranno la Serie C: un primo step per sciogliere i dubbi è atteso lunedì 8 con il Consiglio Federale che dovrebbe chiarire alcuni aspetti fondamentali come l’obbligatorietà o meno della partecipazione.

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