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Martedì, 16 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Lorenzo Borri: «Qui per crescere, Piacenza è un piazza stimolante e possiamo fare meglio»

Il difensore classe 1997 ha esordito dall'inizio con il Padova e prenota un posto contro la Virtus Verona: «Ho scelto di passare dalla Serie B con la Juve Stabia alla C perché ritengo di poter migliorare giocando e non facendo la panchina»

Perché faticate con le piccole e giocate ottime partite con le big? C’è chi dice sia una questione di approccio e chi la tendenza di una squadra che non ama gestire il pallone. La sua idea?
«Sicuramente la risposta non è la seconda, questo lo posso dire. Non è assolutamente una questione di non saper gestire la palla, se andiamo a vedere la partita contro il Padova siamo noi ad aver costruito le azioni migliori e questo vale per sabato scorso ma anche con Vicenza e Carpi è stato così. Il fatto è che in Serie C ogni singola partita presenta delle difficoltà estreme, guardare il nome dell’avversario e farsi un’idea di come sarà la partita è semplicemente superfluo. E’ una categoria dove anche l’ultima in classifica può mandarti in difficoltà».

Lei è andato in Serie B alla Juve Stabia poi ha fatto marcia indietro scegliendo di tornare in Serie C al Piacenza: perché?
«A gennaio la Juve Stabia mi aveva già preso dal Pontedera e l’accordo era di un trasferimento definitivo in caso di promozione in B come poi è avvenuto. Quando sono arrivato in estate mi sono accorto che la rosa era spropositata per numero, c’erano circa 30 giocatori e mi sono reso conto che non avrei trovato spazio. A questo punto ho pensato che alla mia età conta più giocare rispetto alla categoria, inoltre appena ho saputo che mi cercava il Piacenza non avuto dubbi nel venire. Preferisco crescere giocando piuttosto che fare panchina in B».

E’ giovane di età (’97) ma non rientra nella categoria under (’98). In realtà è “vecchio” come esperienza perché ha già quasi 60 presenze in C: cosa si aspetta da questa stagione?
«Personalmente ho voglia di giocare con continuità in una piazza così importante, è da quando ho 16 anni che gioco con quelli più grandi di me, prima in Eccellenza poi in Serie D e ora in C. Tutti gli anni cerco di imparare sempre qualcosa di nuovo e fare un “salto” nella mia crescita. E’ bello misurarsi con stimoli nuovi e questa è una piazza in grado di darli».

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