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Daffe: «Le offese mi hanno ferito più di una coltellata. E non si può far sempre finta di niente»

Il portiere dell'Agazzanese uscito dal campo dopo essere rimasto vittima di insulti razzisti sul terreno della Bagnolese: «Da 15 anni quando una persona viene offesa si dice che sono due stupidi. Però ci sono sempre»

Anche perché non è la prima volta che sei vittima di episodi simili.

«Mi era capitato anche la scorsa stagione, quando un tifoso iniziò a ululare ma poi si nascose in mezzo al pubblico. Però il problema è più serio: da 15 anni almeno un paio di volte a campionato c’è sempre qualcuno che mi prende di mira. Ho sempre fatto finta di niente, ma adesso ho capito che sono necessari dei gesti eclatanti per portare il problema alla ribalta».

Ma secondo te perché l’arbitro non ha sospeso la partita? Anche nei dilettanti in caso di insulti razzisti il direttore di gara ha la facoltà di interrompere l'incontro.

«Questo sinceramente non lo so. Forse per inesperienza, ma davvero non ne ho idea. Io speravo che lo facesse, ma quando ho visto che non succedeva me ne sono andato. Quello che provo in situazioni simili lo so solamente io; domenica non potevo fare finta di niente».

Dopo quanto successo ti è passata la voglia di giocare a calcio?

«Per niente. E’ la mia grande passione, non la perdo certamente per qualche scalmanato».

Gli avversari della Bagnolese come si sono comportati?

«Benissimo, devo fare un plauso a tutti, eccetto il presidente che a fine gara ha detto alcune cose per nulla gradevoli apostrofandomi come provocatore. In realtà quando sono rientrato nello spogliatoio almeno tre quarti della loro squadra è venuta a chiedermi scusa, anche se di fatto i ragazzi non avevano alcuna colpa, così come il mister, il massaggiatore e il preparatore dei portieri. Mi è stato di conforto, perché non mi sono sentito solo».

Adesso oltre al danno rischi la beffa. Sei stato espulso, potresti essere squalificato e l’Agazzanese incorrere in una penalizzazione con la sconfitta a tavolino.

«Se ho sbagliato, perché il regolamento impedisce di abbandonare il campo, la squalifica ci può stare. Ma mi dispiacerebbe parecchio se ci andassero di mezzo i miei compagni. Loro mi hanno solamente appoggiato, l’Agazzanese non merita nessuna punizione».

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