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Carpaneto, Luca Franchi carica i suoi: «Nessun calo, conosciamo bene la nostra forza»

L'attaccante è rientrato dall'infortunio domenica scorsa a Fidenza e scalpita per tornare a segnare nella sfida con la Casalgrandese. E intanto pungola la Folgore Rubiera, rivale dei piacentini per la vittoria finale: «Spero ridiano loro i punti, sono stufo di leggere certe cose»

«Sono tornato e mi sento bene», dice bomber Luca Franchi di rientro dall’infortunio al ginocchio che l’ha tenuto lontano dalla “sua” Vigor Carpaneto per un mese e mezzo. Con la Fidentina, dopo la sosta di Natale, è sceso di nuovo in campo e ora vuole tornare ad essere protagonista, lui che prima di fermarsi era arrivato a segnare la bellezza di 17 gol in 9 gare giocate. Si percepisce la voglia del bomber che pungola la Folgore Rubiera (“spero ridiano loro i punti perché sono stufo di leggere certe cose sui loro giornali”) e domenica prossima, a Casalgrande, vuole ripetere la tripletta della partita d’andata: «Io sono sempre pronto, come ogni domenica, anche se affronteremo un avversario più duro rispetto all’andata».

Come sta, ha recuperato bene dall’infortunio?

«Sì, sto bene. Ho già giocato con la Fidentina, e lì ho subito effettuato un paio di contrasti per fare la prova del nove. Devo dire che è tutto ok. Mi rimane da recuperare la condizione atletica, ma il ginocchio è guarito bene».

Un punto nelle ultime due partite contro Folgore Rubiera e Fidentina. Una piccola flessione fisiologica o il primo momento di smarrimento di un Carpaneto fin qui da record?

«Non c’è alcuna flessione. Sono state due partite opposte. Con la Folgore abbiamo disputato per un tempo un po’ timidi, senza riuscire a esprimere il gioco che facciamo di solito. Sono stati presi due gol su palle inattive, poi abbiamo sfiorato una rete facendone un’altra ma è andata così. Domenica scorsa, invece, il campo era impraticabile, completamente ghiacciato. Non si riusciva a giocare. Loro si sono chiusi bene, forse motivati dal cambio d’allenatore, e ci hanno bloccati sullo 0-0. Era la prima partita dopo la sosta, ci stanno 90 minuti di rodaggio per riacquisire i giusti ritmi. Vedrete, alla fine sarà un punto prezioso».

Domenica partita a Casalgrande contro un avversario tosto. All’andata ha fatto una tripletta, si sente pronto a riproporre la stessa performance?

«Io sono pronto tutte le domeniche – sorride – anche sa sarà un avversario diverso rispetto a quello affrontato all’andata. Allora avevano diverse defezioni, ora si sono sistemati bene e fanno del loro campo sintetico l’arma migliore. Ci ho giocato l’anno scorso: è un campo particolare, ma non cerchiamo alibi. Siamo consapevoli che sarà una partita difficile per cui ci stiamo preparando bene. Ci serve la vittoria».

 

Si attende ancora una decisione definitiva sulla partita vinta a tavolino contro la Folgore. Allo stato attuale delle cose, tuttavia, contate su di loro 8 punti di vantaggio. A questo punto della stagione, è sempre una buona cosa o può essere motivo di rilassamento?

«Spero vivamente che si possano riprendere i  loro punti. Sono stufo di leggere certe cose sui loro giornali. Sarebbe stimolante avere una squadra che ti tallona fino alla fine. E’ il bello del calcio. Noi, dal canto nostro, siamo un gruppo molto solido e sono convinto che non faremo grosse stupidaggini. Conosciamo la nostra forza».

Ora che le avete viste tutte, ed è l’unica squadra ad avervi battuto, è davvero la Folgore Rubiera la vostra avversaria numero uno?

«Folgore a parte credo che Il Nibbiano&Valtidone vanti giocatori davvero forti, contro di noi hanno fatto una partita perfetta. Non sono una squadra continua ma sono molto attrezzati. Perciò dico Folgore e Nibbiano&Valtidone. Di altre avversarie per il titolo non ce ne sono. Fermo restando che in Eccellenza anche l’ultima può battere la prima. È un campionato strano».

Guardando l’altra piacentina tra le squadre più accreditate, il Nibbiano&Valtidone, come si spiega il loro momento di difficoltà?

«I giocatori non fanno necessariamente il primo posto in classifica. Al Nibbiano&Valtidone sono colmi di elementi che hanno fatto bene in altre categorie, ma è sempre il gruppo che fa la differenza. Se penso all’anno scorso, al Piacenza, avevamo un gruppo allucinante, potevano mandarci contro i carri armati e noi ci saremmo passati sopra. Quando il gruppo non è così solido, invece, è più dura. Non conosco minimamente se ci sono problemi nel loro spogliatoio, quindi non so se è così. Dico solo che nelle mie esperienze precedenti quando il successo non è arrivato il motivo era quello. Al Carpaneto oltre ad essere una squadra quadrata, siamo un gruppo eccezionale».

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