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Mister Mazza sfonda quota 1000: «Zeman, Sacchi e quando giocai con cinque punte»

Dal 1989 a oggi, tante sono le panchine di uno dei tecnici più conosciuti e stimati del calcio dilettantistico piacentino

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

«Dopo un derby vinto a San Nicolò, un festeggiamento insieme a Marseglia, Galli, Nani e Maccagni, quattro giocatori che hanno contraddistinto la mia carriera insieme a mio fratello Loris, che è stato sempre al mio fianco. Fu una cosa semplice, un abbraccio forte che ancora mi emoziona».

E il momento più brutto di questi trent'anni anni nel mondo del calcio dilettantistico?

«L’esonero, praticamente l’unico della carriera, dal Gotico due anni fa. Arrivò dopo 6 partite, ci rimasi molto male. Fu un momento difficile; ogni società è libera di prendere le decisioni che vuole, ma per me fu una sconfitta pesante».

Festeggi le 1000 panchine ma in realtà sei nel mondo del calcio da ancora più tempo.

«Vero, sono mille con i dilettanti, ma il mio inizio fu nel 1983 con la squadra Under 18 che si chiamava Gardens».

Come tecnico chi è stato il tuo punto di riferimento?

«Sicuramente Zeman; lo seguivo quando allenava il Foggia e ho sempre preso spunto da lui e dal modo in cui faceva pressare le sue squadre. Poi è arrivato Sacchi e ha dato indicazioni migliori per la fase difensiva».

A livello locale qual è il collega che stimi maggiormente?

«Arnaldo Franzini. Adesso in tanti lo criticano, ma lui innanzitutto è una persona perbene e poi ha ottenuto tantissimi risultati. E’ preparatissimo sulle palle inattive e abbiamo un ottimo rapporto, cementato anche dai derby San Nicolò-Bettola».

E il tecnico che ti ha messo più in difficoltà?

«Non vorrei sembrare presuntuoso, ma non ne ricordo uno in particolare. Certo, ci sono state squadre con cui ho perso anche nettamente, ma “bestie nere” non ne ho».

Il giocatore più forte che hai allenato?

«In assoluto Fabio Galli. Come persona, come giocatore, come modo di stare in campo e di leggere le partite è sempre stato il top».

E il calciatore che avresti voluto allenare e che invece hai sempre avuto come avversario?

«Dede Valla. Mi ha sempre fatto impazzire, ma purtroppo indossava la maglia sbagliata e non l’ho mai avuto in rosa».

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