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Mister Mazza sfonda quota 1000: «Zeman, Sacchi e quando giocai con cinque punte»

Dal 1989 a oggi, tante sono le panchine di uno dei tecnici più conosciuti e stimati del calcio dilettantistico piacentino

Mille volte mister Massimo Mazza. Domenica quando il suo Codogno sfiderà l’Olginatese in Eccellenza il tecnico piacentino soffierà sulla millesima panchina in carriera. Un record per un tecnico fra i più apprezzati in campo provinciale (e non solo), uno di quelli che unisce al carattere e al carisma anche un gioco sempre all’avanguardia.

Ti ricordi la tua prima volta su un campo di calcio dilettanti?

«Assolutamente sì. San Giorgio, 17 settembre 1989, penso fosse un derby di Seconda categoria con il Carpaneto».

Il risultato?

«No, mi chiedi troppo».

Probabilmente significa che avete perso.

«Forse sì» e ride.

I Gardens di Massimo Mazza 1989-2

Come festeggerai il traguardo delle 1000 panchine?

«Giochiamo in trasferta a Olginate, in provincia di Lecco, e la società nemmeno era a conoscenza di questo record. Di certo farò qualcosa con i giocatori, mentre con i dirigenti, con cui il rapporto è ottimo, ci penseremo nei prossimi giorni».

In mezzo a questa valanga di partite scegli quella indimenticabile.

«Il derby vinto alla guida del San Rocco contro la Frassati Codogno, era il ’93-’94 in Promozione. Arrivò un successo di fronte a un impianto stracolmo, con una valanga di gente a seguire la partita. Fantastico».

E la gara che vorresti cancellare?

«Sulla panchina del Pro Piacenza, in casa del Salsomaggiore, quando giocai con cinque punte. Avevo Sciamanna, Tassi, Agosto, De Marchi e Dattaro e mi dissi: non posso lasciarne fuori nemmeno uno. Così misi Dattaro a fare il regista. Risultato? Fase difensiva inesistente, perdemmo 3-0».

Massimo Mazza primo cartellino-2

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