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Dilettanti - Dalla Serie D alla Terza Categoria e Giovanili: si rischia davvero di non tornare più in campo

Al momento ogni ipotesi rimane ancora prematura ma il calcio si spacca sulle date. Anche la Serie A non è convinta a giocare tra luglio e agosto. E intanto si rischia la moria dei club di Serie D. Sibilia: «Potrebbero sparire il 30% delle società»

Il ministro Vincenzo Spadafora non è ottimista ai microfoni di Rai Tre e ora anche il mondo dei campionati dilettantistici, oltre alla Serie C, iniziano seriamente a interrogarsi se si potrà riprendere la stagione o se diventa davvero meglio chiudere tutto qui. «Se ci fosse la possibilità di riprendere il 3 maggio, lo faremo a porte chiuse ma sono dubbioso su quella data. Gli stessi scienziati non hanno certezze rispetto all'evoluzione del virus» ha detto Spadafora la sensazione è quella di una traduzione del genere: la Serie A dovrà a tutti i costi andare in campo per motivi economici legati alla qualificazione Champions, tanto che Gravina ha aperto alle partite addirittura a luglio agosto se necessario, posizione appoggiata dalla Figc e dalla Uefa ma che non trova tutti d’accordo, come il presidente del Torino Urbano Cairo che ha parlato di «accanimento» se si andasse in campo in estate. La Serie A ci pensa comunque, ma per tutti gli altri la data limite rimane il 30 giugno, oltre sarebbe quasi impossibile andare.  Lo ha lasciato intendere Cosimo Sibilia, presidente di Serie D che parla senza mezzi termini. «La nostra analisi, presentata alla Figc, ritiene credibile che si possa arrivare anche al 30% di società in meno. Una vera catastrofe, sotto tutti i punti di vista».
A cascata questo andrebbe anche a intaccare il mondo del calcio dilettantistico, tra cui quello piacentino. Per molte squadre, di Seconda e Terza Categoria, già il non dover pagare la tassa di iscrizione per la prossima stagione potrebbe essere una sorta di aiuto concreto, vale anche per le altre di Prima, Promozione, Eccellenza e Serie D. Per tutti questi campionati è onestamente difficile pensare a un ritorno in campo e probabilmente bisognerà mettere una pietra sopra anche ai campionati giovanili, almeno a quello provinciali, interprovinciali e regionali. Il problema saranno i meccanismi di promozioni e retrocessioni che non sono normati per un caso del genere.

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