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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Carpaneto - Marzio Merli: «Il ruolo da direttore tecnico mi dà grandi stimoli»

L'ex dirigente di Piacenza e Nibbiano riparte dal Carpaneto con il ruolo di direttore tecnico: affiancherà il ds Mario Barbieri sul mercato

Marzio Merli è ritornato in serie D, la categoria che si era conquistato quando ricopriva il ruolo di direttore sportivo al Piacenza. Poi la parentesi di Nibbiano, società con la quale ha costruito la squadra che è arrivata fino all’Eccellenza. Adesso la Vigor Carpaneto con un nuovo ruolo, quello di Direttore tecnico. Da ormai alcuni anni è un personaggio centrale del calcio piacentino e con la società di Giuseppe Rossetti, una delle favole più belle, è scattato subito il giusto feeling: «Il presidente è un uomo che sa vedere lontano e ha ritenuto di dover rinforzare lo staff dirigenziale. Mario Barbieri rimarrà direttore sportivo. Tra di noi ci sarà grande collaborazione, perché a questi livelli è meglio avere quattro occhi invece di due».

Rivestirà il ruolo di direttore tecnico del Carpaneto, che stimoli le dà questa avventura?

«Ritrovo la categoria lasciata al Piacenza, un campionato molto importante che dà tanti stimoli. E’ calcio vero, un torneo che di fatto ha sostituito la vecchia C2, per questo bisogna affrontarla in modo professionale». 

In cosa consistono le mansioni di un direttore tecnico?

«Agirò sul mercato affiancando Barbieri, perché, come dicevo, quattro occhi sono meglio di due. Se ci si coordina si può veramente fare bene in due. Del resto nelle grandi squadre gli operatori di mercato ormai sono due o tre. C’è tanto lavoro da fare: bisogna visionare le partite, i giovani, posticipi e anticipi di serie D e Lega Pro. Insomma dovremo essere operativi a 360 gradi». 

L’anno scorso era al Nibbiano, una delle rivali principali della Vigor. Come ci si sente a essere passati dall’altra parte?

«Sono due realtà completamente diverse. Il Nibbiano sta cercando di consolidarsi, mentre il Carpaneto, come dimostrano i risultati degli ultimi anni, è maturato sotto tutti i punti di vista.  E’ cresciuto sul piano tecnico, ha investito nelle strutture. Insomma, ha posto le basi per fare calcio vero».

La squadra è stata stravolta, pensa che potrebbe creare qualche problema all’inizio?

«C’è un allenatore che conosce alla perfezione la categoria e che si porta dietro una zoccolo duro importante. Gli otto giocatori che sono rimasti rappresentano una solida base per l’anno in corso. E poi non dimentichiamoci che sono arrivati elementi di valore e giovani di livello».

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