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Calcio

Addio a Carlo Bissacco, tecnico notissimo nel Piacentino. I suoi ex giocatori: "Un uomo puro"

Aveva giocato anche in Serie A battendo il Milan a San Siro, nella nostra provincia era conosciuto per i suoi trascorsi in panchina alla guida della Castellana

Se ne è andata un’altra delle colonne del calcio dilettantistico. A 76 anni si è spento Carlo Bissacco, conosciutissimo nella nostra provincia per i suoi trascorsi sulla panchina della Castellana con cui ha raggiunto risultati di ottimo livello lasciando in tutto l'ambiente uno splendido ricordo. Tanto che non appena la notizia ha iniziato a circolare alcuni suoi ex giocatori hanno subito ricordato il tecnico con foto sui social e messaggi di saluto: "Eri un uomo puro".

Bissacco è stato anche un giocatore di spessore: nato a Basaluzzo, in provincia di Alessandria, ha militato nelle giovanili della Sampdoria vincendo il Torneo di Viareggio. A 18 anni l’esordio in Serie A con la casacca blucerchiata battendo a San Siro il Milan. Dopo uno stop di tre anni dovuto a un grave infortunio, Bissacco era tornato in campo con Pro Vercelli, Vogherese e Pavia prima di passare in panchina dove aveva guidato, fra le altre, anche la Castellana.

Bissacco lascia la moglie Luigina e i figli Luca e Matteo.

Alla famiglia vanno le condoglianze di tutta la redazione di Sportpiacenza.it

Il ricordo di Stefano Galli

Ho avuto l’onore di allenare Carletto Bissacco nel campionato 1981-1982. Lui aveva appena smesso di giocare nei professionisti ed era amico dell’allora portiere della Sarmatese Maserati. Una sera si presenta con un ometto abbastanza rotondo, dice che è un suo amico e mi chiede se può allenarsi un po' con noi. Io acconsento e mi balza subito all’occhio che questo ha dei numeri che non hanno niente a che vedere con i dilettanti. Gli chiedo delucidazioni e scopro che fino alla fine della stagione precedente aveva giocato tra i professionisti militando tra l’altro anche in serie A con la Sampdoria.

Dopo due o tre settimane riusciamo a convincerlo a tesserarsi con noi e Carletto si rivela subito un acquisto di altissimo livello. Correva poco ma faceva girare la palla come nessun altro. Era un grandissimo uomo spogliatoio, riusciva sempre a sdrammatizzare e a dare consigli a tutti, specialmente ai più giovani. Mi è certamente stato di grandissimo aiuto all’interno del gruppo.

Ho sempre impresso un ricordo indelebile di una partita particolare. Si giocava in casa il derby con il Calendasco e le tribune erano stracolme, pronti via neanche il tempo di battere il calcio d’inizio che siamo sotto di un gol. Cerchiamo di riprendere in tutti modi la partita ma verso la metà del secondo tempo rimaniamo addirittura in 10 per l’espulsione di Mangolini (il nostro centravanti). A questo punto sale in cattedra Carletto che prima realizza un gol bellissimo su passaggio smarcante di Martini e poi a pochissimi minuti dalla fine su un calcio di punizione, la sua specialità, mette, con una traettoria balistica, la palla all’incrocio dei pali sopra la barriera. Tutto il pubblico presente ad applaudire, anche quelli del Calendasco. È vero faceva una vita un po' sregolata ma faceva parte della sua genialità e della sua umanità. 

Con lui abbiamo trascorso un’annata bellissima, non lo potrò mai dimenticare. R.I.P. Grande 

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