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Calcio giovanile

Pro Piacenza: svincolati tutti i ragazzi. Ma adesso è una corsa contro il tempo per farli giocare

E' fondamentale effettuare un nuovo tesseramento entro sabato 2 marzo. Oggi doppio incontro con l'assessore Cavalli: l'obiettivo è consentire agli ex rossoneri di utilizzare ancora il Siboni

Adesso è una corsa contro il tempo. Perché è vero che la radiazione del Pro Piacenza ha di fatto “liberato” i circa 150 ragazzi del settore giovanile rossonero, liberi di andare a giocare altrove, ma è altrettanto innegabile che i problemi non mancano e vanno risolti in tempi brevissimi. Iniziamo dalle categorie agonistiche, per intenderci dai Giovanissimi classe 2005 in su: molti dei ragazzi erano già accasati in altre squadre, altri semplicemente si allenavano in società piacentine e dei territori limitrofi, ma chi ha trovato squadra lo ha fatto lasciando il gruppo con cui si era preparato per metà stagione. Impossibile infatti trovare sistemazioni a quindici-venti ragazzi in blocco, in formazioni già formate e pronte a iniziare il girone di ritorno. Per cui gli ex calciatori rossoneri hanno dovuto lasciare gli amici con cui avevano iniziato l’annata per trovare sistemazione in altre società.

Chi invece proseguirà l’attività con gli stessi compagni sono i ragazzi della fascia non agonistica (fino agli Esordienti) grazie alla sensibilità degli allenatori che stanno proseguendo il proprio lavoro sotto la guida del responsabile Stefano Rapacioli. Il problema ora è che, dopo la radiazione del Pro Piacenza, tutti i piccoli calciatori vanno nuovamente tesserati per garantire la copertura assicurativa richiesta dal regolamento ed è necessario fare presto, perché sabato 2 marzo inizia la fase primaverile del campionato. Teoricamente le formazioni sono ancora iscritte con il nome Pro Piacenza (il termine per le adesioni scadeva nei mesi scorsi quando la società di via De Longe era ancora attiva), ma grazie alla sensibilità della Delegazione provinciale della Figc e del suo presidente Luigi Pelò il problema è stato risolto utilizzando tanta buona volontà per consentire a bambini di otto-dieci anni di praticare lo sport che amano. In queste settimane si sono intensificati i contatti con la Folgore, società che dovrebbe accogliere i ragazzini ex rossoneri, ma a oggi il passaggio non è ancora stato definito nei dettagli.

Così come resta da capire dove giocheranno le squadre. Proprio oggi ci sono stati due incontri fra Rapacioli e l’assessore allo sport Stefano Cavalli: l’intenzione è quella di consentire agli ex rossoneri di utilizzare nuovamente il Siboni, dove si sono allenati fino a qualche settimana fa, ma la soluzione non è così semplice. Non avendo una società alle spalle bisogna capire chi si accollerebbe i costi vivi di utilizzo anche perché a questo punto l’amministrazione comunale deve studiare una soluzione definitiva per la struttura, che significa probabilmente un nuovo bando per individuare il gestore dell’impianto.

Insomma, tanti problemi pratici che vanno risolti in un lasso di tempo brevissimo perché bisogna consentire a dei ragazzini, che hanno già subito fin troppo le di colpe di altri, di giocare a calcio.

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