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I Mondiali di Dallavalle: «La finale non mi basta, se mi miglioro valgo una medaglia»

Tutto pronto per la rassegna iridata di Eugene con il piacentino fra i possibili protagonisti nel Triplo. In valigia anche le mutande portafortuna di Diabolik

L’obiettivo è migliorare il nono posto delle Olimpiadi. Anzi, fare molto di più: «La finale non mi basta. Punto a una medaglia, anche se so che sarà necessario superarsi, per salire sul podio dovrò fare il primato personale e atterrare almeno a 17.50». Andrea Dallavalle è pronto per la nuova avventura iridata: giovedì 21 le qualificazioni del Triplo a Eugene negli Usa, domenica 24 alle 3 di notte (ora italiana) l’eventuale finale.

Il 22enne piacentino, che ha nel palmares anche un oro e un bronzo agli Europei Under 23 oltre a due titoli tricolori assoluti nel 2020 e 2022, in stagione ha già saltato 17.35, ma sa bene che non sarà sufficiente per salire sul podio. Il direttore tecnico La Torre lo ha indicato come una possibile sorpresa dei Mondiali e la Gazzetta dello Sport gli ha dedicato un articolo a firma di Andrea Buongiovanni. «Fa piacere essere inserito nell’elenco, io mi sento bene e sono pronto a dare il massimo». In valigia ha messo le mutande portafortuna di Diabolik. «Le indosso sempre per le gare importanti»; speriamo facciamo effetto anche questa volta.

Di certo non si accontenta di un posto fra i migliori otto, dopo che a Tokyo era rimasto fuori dai tre salti di finale per pochi centimetri. «Punto a qualcosa in più, anche perché l’eliminazione giapponese non l’ho digerita. La concorrenza non mancherà, ci sono senza dubbio Pichardo e Martinez, ma anche Claye, Zango e i cinesi. La misura? Servirà almeno 17.50, che vuol dire migliorare il mio personale».

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